Rebibbia, bimbi dalle scale: no alla donazione degli organi del sopravvissuto
L'ospedale Bambino Gesù pone fine alla ricerca del consenso del padre: "Espianto degli organi impossibile
Detenuta a Rebibbia getta dalle scale i due figli: per il secondo bambino, già dichiarto clinicamente morto, non è possibile neanche l'espianto degli organi e la succssiva donazione. Lo ha reso noto l'ospedale Bambino Gesù.
Con una nota ufficiale, l'ospedale del Gianicolo ha posto fine alla speranza di donazione: "Con riferimento al bimbo giunto al Bambino Gesù dal carcere di Rebibbia e ricoverato nella terapia intensiva dell’Ospedale, si comunica che non è stato possibile procedere, purtroppo, con l’espianto degli organi. L’Ospedale ringrazia l’Autorità Giudiziaria, il Centro Nazionale e Regionale dei Trapianti e tutte le istituzioni che hanno collaborato nella gestione di questo difficile e drammatico caso".
Si chiude così il vano tentativo di donazione, dopo le ricerce del padre dei due bambini, il nigeriano Ehis E, rintracciato da carabinieri e Interpol. Seguendo le indicazioni della Procura di Roma, l'uomo avrebbe dovuto decidere se dare il via libera, o meno, per l'espianto delgi organi da Divine, il piccolo di 18 mesi per il quale i medici del Bambino Gesù hanno accertato la morte cerebrale. La figlia più piccola, Faith, di sei mesi, è morta sul colpo.
A Piazzale Clodio i magistrati hanno inoltrato al gip Antonella Minunni la richiesta di convalida dell'arresto della donna, atteso nei prossimi giorni l'interrogatorio di convalida.
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