Roma

Rebibbia, detenuti diventano pugili: corso di boxe. Sindacati contro Bonafede

La scelta della direzione del carcere nonostante gli agenti penitenziari aggrediti continuano ad aumentare. Capece, Sappe: “Assurdo, intervenga Bonafede”

Detenuti a scuola di pugilato: succede nel carcere romano di Rebibbia, dove la direzione del penitenziario ha deciso di organizzare un corso di boxe per i carcerati. Una decisione che fa a “cazzotti” con le sempre maggiori aggressioni che si registrano ai danni degli agenti penitenziari e che ha mandato su tutte le furie i sindacati.

“E' assurdo. Piuttosto che trovare soluzioni idonee agli eventi critici che sistematicamente si verificano nelle carceri, piuttosto che impiegare i detenuti in opere di recupero ambientale (come la pulizia delle spiagge, dei sentieri, degli alvei dei fiumi, dei giardini pubblici) per trovare soluzione all’ozio penitenziario nel quale i ristretti stanno 24 ore al giorno, a Rebibbia si pensa a mettere i detenuti in condizione di imparare le migliori tecniche per magari aggredire i poliziotti. Chiedo l’intervento del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che disponga la revoca di questa scellerata decisione”, denuncia in una nota il segretario generale del sindacato Sappe, Donato Capece.

Il leader del sindacato sottolinea quindi che “gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa. Siamo passati dalle 378 aggressioni agli agenti del primo semestre 2019 ai 502 del successivo semestre, dai 737 ai 1.119 telefonini rinvenuti e sequestrati ai detenuti, dalle 477 minacce-violenze-ingiurie alle 546, dalle 3.819 alle 4.179 manifestazioni di protesta. Senza dimenticare le recenti rivolte in oltre trenta strutture detentive sull’intero territorio nazionale, con circa 60 poliziotti penitenziari feriti e contusi, 13 detenuti morti per abuso di farmaci (9 a Modena e 4 a Rieti), interi reparti detentivi devastati, incendiati e distrutti, agenti sequestrati, maxi evasioni, fuoco e fiamme un po’ ovunque. E tutto questo - osserva Capece - in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia penitenziaria".

Il sindacato Sappe - assieme al Sap della Polizia di Stato, Sim Carabinieri, Sim Guardia di Finanza, Conapo Vigili del Fuoco, e Libertà e Sicurezza Polizia di Stato Les – ha organizzato, per il prossimo 14 ottobre, una manifestazione nazionale in piazza del Popolo a Roma: "scenderemo in piazza tutti insieme - spiega il sindacato di Polizia penitenziaria - per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e taser su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali. Altro che corsi di pugilato per i detenuti di Rebibbia!”.