Roma
Rebibbia, morto anche il bimbo di 2 anni. Madre detenuta: "Liberi in Paradiso"
Il ministro Bonafede sospende i vertici del carcere e il capo della penitenziaria
“Morte cerebrale” anche per il figlio più piccolo della detenuta del carcere di Rebibbia che martedì, con un gesto folle, ha lanciato per le scale i suoi due bambini.
Il serata il bollettino di conferma dell'ospedale Bambino Gesù, dove il piccolo era stato ricoverato in gravissime condizioni. "Si è conclusa la procedura di accertamento di morte cerebrale per il paziente giunto ieri dal carcere di Rebibbia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. La commissione incaricata dell’accertamento ha dovuto confermare purtroppo lo stato di morte cerebrale del bambino. Si valuta ancora, insieme alle autorità giudiziarie e al centro nazionale e regionale per i trapianti, la possibilità di donazione di organi."
Dunque, il bilancio della tragedia si aggrava ulteriormente. Intanto mercoledì mattina sono arrivati i primi provvedimenti del ministro della Giustizia Bonafede, che ha sospeso il direttore della casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso, la sua vice, Gabriella Pedote, e il vice comandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti. I provvedimenti sono stati adottati dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini. E' già in corso anche un accertamento ispettivo da parte del Dap".
Il delitto è avvenuto all'interno della sezione nido, dove sono ospitati bambini fino a tre anni. Il ministero della Giustizia ha subito avviato un’inchiesta interna, che si aggiunge a quella per omicidio e tentato omicidio, per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e accertare eventuali profili di responsabilità.
La donna, originaria della Georgia e residente in Germania, era stata arrestata ad agosto per spaccio di droga. Martedì, mentre le altre detenute erano a mensa, ha lanciato prima la neonata dalle scale, uccidendola all'istante, poi il figlio più piccolo. Il bimbo è stato ricoverato al Bambino Gesù, in condizioni gravissime.
L'Associazione Isola Solidale che si occupa da oltre 50 anni dei detenuti ha organizzato una messa, per il prossimo sabato in memoria del piccolo che non c'è più e per il suo fratellino che lotta per la vita.
“I nostri stessi ospiti ci hanno chiesto di fermarci a pregare per questi due piccoli angeli"., racconta Alessandro Pinna, presidente della struttura che accoglie i detenuti che si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, arrivati a fine pena, si ritrovano privi di riferimenti familiari e in difficoltà economica. "Una tragedia che ci coinvolge tutti. Due piccoli innocenti ai quali è stata offerta solo una vita in carcere. Occorre puntare di più sulle pene alternative soprattutto in presenza di minori innocenti. Il carcere ha valore solo in un'ottica di riabilitazione e di formazione senza le quali non si può pensare ad una riscatto umano e sociale per i detenuti".
La madre detenuta: "Li ho liberati, ora sono in Paradiso"
"Ho liberato i miei bambini, adesso sono in Paradiso". Lo ha detto ieri ai magistrati e lo ha ripetuto oggi al suo difensore la 33enne tedesca di origine georgiana che ieri, nella sezione femminile del carcere di Rebibbia, ha ucciso i due bimbi scaraventandoli per le scale del nido. L'avvocato Andrea Palmiero ha potuto incontrare la donna, in arresto in flagranza di reato, nel reparto di psichiatria dell'ospedale Pertini dove si trova. Al penalista la tedesca e' apparsa cosciente di quanto compiuto. "Sapevo che ieri era in programma l'udienza davanti ai giudici del riesame che dovevano discutere della mia scarcerazione - ha aggiunto -. Ma intanto ho liberato i miei figli". La donna era finita in carcere il 28 agosto scorso a Roma perche' trovata in possesso di 10 chilogrammi di marijuana. Adesso, dovra' fare i conti con l'accusa di duplice omicidio: sara' il gip nelle prossime ore a pronunciarsi sulla richiesta di convalida inoltrata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Eleonora Fini.