Roma

Recovery plan a rischio burocrazia. Il caso del Piano territoriale del Lazio

Il presidente di Confapi Lazio, Tabacchiera, mette in guardia sui rischi che il nuovo Ptpr della Regione Lazio rappresenta per gli investimenti

“Vincoli burocratici e lungaggini impediranno nuovi investimenti rischiando di rendere vane anche le risorse del Recovery Plan. L’insistente miopia della classe politica, che si ostina a voler approvare l’attuale versione del Piano Paesaggistico regionale, renderà inutilizzabile qualsiasi risorsa per investimenti nella regione Lazio. Si sta arrecando un danno gravissimo al sistema economico regionale, alle imprese di tutti i settori (dagli agricoltori ai balneari, dagli edili ai manifatturieri), ai lavoratori, alle opportunità di pianificazione e riqualificazione urbanistica del nostro territorio”.

Lo sostiene Massimo Tabacchiera, Presidente di Confapi Lazio, di fronte alla confermata volontà della Giunta regionale di richiedere al Consiglio l’approvazione di un atto “devastante” per l'economia laziale, un atto il cui iter travagliato ha ampiamente evidenziato lacune e incongruenze.

Ricordiamo che la sentenza della Corte Costituzionale aveva annullato il piano approvato dalla Regione Lazio il 2 agosto 2019, per il mancato coinvolgimento del Ministero per i beni e le attività culturali nella fase di approvazione.

Lo stesso Mibact, tuttavia, non ha assunto alcun atteggiamento collaborativo e sinergico, ma ha inteso, di fatto, gestire la co-pianificazione con un intento esclusivamente impositivo, passivamente accettato dalla Regione. “Sono così rimasti inascoltate – continua Tabacchiera - le istanze del territorio e del mondo produttivo, ma soprattutto, sono stati mantenuti vincoli, appesantimenti, oneri burocratici tali da neutralizzare qualunque tipo di investimento e di progettualità, compresi quelli che potrebbero derivare dal Recovery Plan”.

Tabacchiera aggiunte: “Chiediamo al Consiglio Regionale di posticipare la data di approvazione del PTPR al 2022, facendo rientrare a pieno regime il Piano già in vigenza da 12 anni condiviso anche dal Mibact: questa scelta consentirebbe di avviare un nuovo tavolo di confronto con il Ministero e di raggiungere un’intesa adeguata e compatibile con gli interessi della collettività e del sistema produttivo ed occupazionale del territorio”.

Sconcerto e profonda preoccupazione vengono espressi anche dal Presidente di Aniem Lazio, Riccardo Drisaldi: “Il comparto delle costruzioni che vive una recessione strutturale, esasperata anche dalla pandemia, e non può permettersi di disperdere opportunità significative ed irripetibili. Lanciamo, pertanto, un appello alla responsabilità della classe politica affinché possa sospendere l’approvazione del Piano ed avviare un percorso serio e condiviso di confronto, nel rispetto degli interessi collettivi di tutte le parti sociali ed economiche”.