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Roma
Reddito di cittadinanza: il call center dell'Inps va in tilt. Poste in ritardo

Reddito di cittadinanza: a fine mese la protesta per il mancato pagamento della mensilità di settembre diventa un incubo per il call center dell'Inps. Ma stavolta l'Inps non ha colpe perché a ritardare l'accredito del mese sono state le Poste.

Vista la concomitanza della fine del mese con il week end, Inps ha anticipato l mensilità di settembre a ieri ma questa mattina la valuta sulle card di Poste non era ancora disponibile e così migliaia di percettori del Reddito di Cittadinanza hanno preso d'assalto il call center di Inps, dove i tempi di attesa per la risposta sono diventati biblici. Racconta un sindacalista che chiede l'anonimato: “Alle 11 di oggi le telefonate “in coda” in attesa di essere evase ammontavano quasi a duemila, e il resto della giornata non hanno accennato a diminuire. Il giallo della registrazione dei fondi sulle carte delle Poste si registra 3-4 volte l'anno”.

Il mistero dei ritardi negli accrediti

Secondo il racconto, “ Inps anticipa il pagamento del sussidi quando la fine del mese coincide col week end ma Poste si prende anche 3 giorni giorni per accreditare la valuta e così i call center vengono presi d'assalto. Resta il mistero di Poste che impiega invece delle 24 ore canoniche tempi biblici per semplici operazioni telematiche. Forse hanno problemi di sistemi oppure con la scusa del week end guadagnano sulla valuta. E' un bel mistero”.

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