Roma

Referendum Radicali, aggredito attivista. “Botte e insulti da autista Atac”

Il partito risponde: “Tremila firme in tre giorni. La violenza non ci fermerà".

Referendum Radicali, attivista aggredito da autista Atac: spintoni e minacce contro la raccolta firme.

 

Ancora un episodio di violenza contro la campagna referendaria “Mobilitiamo Roma”, per la messa a gara del tpl a Roma. Nei pressi del laghetto dell'Eur un militante dei Radicali, intento a raccogliere firme, è infatti stato aggredito da un uomo, qualificatosi come un autista dell'Atac. Insulti, minacce ed anche un tentativo di strappare i moduli con le firme, conclusosi con un degli spintoni verso l'attivista. Ad annunciarlo è proprio la sezione romana del partito Radicale, che attraverso una nota di Riccardo Magi, Segretario di Radicali Italiani, e di Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma, denuncia: “Tali episodi sono anche conseguenza di un clima alimentato da chi, come certe forze sindacali, insiste a parlare a vanvera di privatizzazione e di posti di lavoro che saranno perduti: bufale che abbiamo già smentito carte alla mano. Ma la migliore risposta a questo manipolo di violenti è venuta dai 3 mila romani che durante il weekend hanno firmato il nostro referendum. Un risultato dovuto soprattutto all'impegno dei compagni radicali giunti da tutta Italia e che ci incoraggia ad andare avanti con decisione ancora maggiore per garantire ai cittadini un servizio di qualità, rompendo il monopolio disastroso di Atac. Quello delle 29mila firme è un traguardo difficile ma possibile. Il successo dipenderà soprattutto da chi, anche tra le forze politiche che in queste ore si stracciano le vesti per le dichiarazioni del dg Rota, vorrà aiutarci concretamente a vincere questa sfida: una sfida decisiva per la Capitale e importante per il Paese intero: perché libererebbe tutti i contribuenti, non solo romani, dall'onere di ripagare i debiti di Atac e aiuterebbe a sbloccare un sistema paralizzato dalla mancanza di concorrenza e dagli interessi corporativi, che negano ai cittadini servizi efficienti e una migliore qualità della vita.