Roma
Regina Coeli, condannato per stupro minaccia il suicidio: “Voglio giustizia”
Attimi di panico nel cortile del carcere romano, poi il ritorno alla normalità
Le minacce di suicidio dal tetto di Regina Coeli, poi la resa. Folle protesta di un detenuto romeno, condannato a 10 anni per violenza sessuale.
L'uomo si i sarebbe arrampicato dal cortile dell'VIII sezione al finestrone del terzo piano, usando i fili del parafulmine presenti lungo il muro e arrivando sul tetto della struttura. Un improvviso atto di protesta, accompagnato dalla richiesta di un colloquio con la direttrice. Provvidenziale l'intervento della polizia penitenziaria e dei vigili del fuoco, che si sono mobilitati con teli gonfiabili per impedire il salto nel vuoto. Il 30enne ha infine ottenuto di parlare con la direttrice, calmandosi e tornando alla propria cella. Un episodio gravissimo, gestito però egregiamente secondo Pomepeo Mannone, segretario della Fns Cisl: "L'intervento immediato e tempestivo del personale di polizia penitenziaria ha scongiurato un ennesimo evento tragico. Il personale continua ad operare con professionalità pur in presenza di condizioni di grave carenza".