Roma
Regionali Lazio 2018: chi vincerà. Vota il sondaggio di Affaritaliani.it
La sfida dei candidati contro il nemico numero uno, il partito dell'astensione
di Fabio Carosi
Regionali Lazio 2018: Roberta Lombardi, Nicola Zingaretti, Mauro Antonini e poi Maurizio Gasparri e Sergio Pirozzi a contendersi quello che il centrodestra vorrebbe fosse l'unico seggiolino del tandem che pedala a fatica da prima di Natale.
Ma il vero nemico di questa tornata elettorale del prossimo 4 marzo è l'astensione e lo sanno soprattutto nel centrodestra dove il candidato non esprime un programma specifico ma la sua capacità di far entrare nei seggi quel partito silenzioso dei “non votanti” che disertano le urne.
Anche se i dati sull'affluenza indicano una propensione al voto per le regionali: nel 2010 aveva votato il 60,89 mentre nel 2013 dei 4 milioni e 757 mila elettori aveva espresso la sua opinione il 71,96%. Numeri lontanissimi dal 50,14% dei romani che hanno votato alle Comunali del 2016.
Come accade ormai alla vigilia di ogni elezione, affaritaliani.it in collaborazione con la piattaforma specializzata termometropolitico.it lancia il sondaggio dedicato agli utenti della rete. La stessa internet che collega i social dove si decidono le sorti del Paese, come insegna il Movimento Cinque Stelle nato e moltiplicato in rete.
Nove domande che si divorano in meno di un minuto per arricchire il campione di Termometropolitico e livellare la capacità della base dati sulla quale lavorano gli specialisti della piattaforma che, alle ultime comunali di Roma avevano previsto il fiorire delle liste civiche, la vittoria di Virginia Raggi al secondo turno e le difficoltà del Pd a gestire il dopo Marino con Giachetti condannato ad arrivare secondo al ballottaggio.
Dunque, la parola al popolo della rete di una regione che che il Censis stima tra le più digitali con il 40,7% della popolazione che usa regolarmente la rete ad eccezione per la fascia oltre i 65 anni dove sono solo il 14,4% a navigare. Sette giorni di tempo a partire da oggi, 18 gennaio e i risultati pubblicati giovedì 25, quando ormai l'unico scacchiere indeciso, quello del centrodestra dovrebbe avere le pedine in ordine.
I CANDIDATI
Nicola Zingaretti ha annunciato la sua decisione di ricandidarsi anche per un secondo mandato. Sinistra Ecologia e Libertà nel 2013 corse assieme al centrosinistra e lo stesso farà cinque anni dopo con Liberi e Uguali. Un asse insolito rispetto allo scenario nazionale che riapre di fatto il “Laboratorio Roma” della sinistra divisa. Se dovesse funzionare, insieme all'apertura dei seggi destinati alle minoranze, potrebbe aprire una stagione nuova. In caso contrario la “ferita” per l'ex blocco di centrosinistra sarebbe insanabile.
Il Movimento 5 Stelle ha ufficializzato sabato 14 ottobre l’esito della seconda fase delle proprie primarie online chiudendo la corsa a tra la deputata Roberta Lombardi, il già candidato nel 2013 e consigliere regionale Davide Barillari e Valentina Corrado. L'ha spuntata Roberta Lombardi più votata tra i 6.511 attivisti certificati che hanno preso parte alle primarie.
La candidatura di Sergio Pirozzi ha ”terremotato” il centrodestra uscito dalle comunali romane a pezzi. A prescindere da chi lo appoggerà quindi il sindaco di Amatrice ci sarà, presentando anche la lista e il relativo simbolo. La sua però è una candidatura a rischio “nuova unità” che verrà sciolta nelle prossime ore.
Reduce dal risultato sorprendente di Ostia, Casapound ci prova con Mauro Antonini. Correrà da solo e senza alcun apparentamento. Un eventuale risultato positivo aprirebbe una stagione nuova nella destra. Stupiscono Alemanno e Storace che provano ad alzare la testa quando ormai la storia li ha destinati all'archivio.
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