Roma

Regionali Lazio, imprenditori contro Pd e M5S. “Prima i programmi poi i nomi”

Cremonesi, Pecoraro, Carducci animano la “Roma del fare”

di Fabio Carosi

Regionali Lazio, nello scontro infinito tra Pd e Cinque Stelle, arriva la “Roma del fare” per cambiare le regole: prima i programmi per rilanciare la città e la regione e poi gli uomini.

Per questo Giancarlo Cremonesi, da Acer ad Acea a Camera di Commercio e ora presidente di Sorgente Rem, l'ex prefetto Giuseppe Pecoraro, l'americano Francesco Carducci, un “giro” alla Regione Lazio e uno al Comune da assessore con  Rutelli e poi via a creare eventi di respiro internazionale su Roma, insieme ad Andrea Ronchi si ritrovano al Tempio di Adriano per discutere di come passare dalle chiacchiere della politica ad un vero e proprio programma elettorale.

“L'obiettivo è semplice – spiega Cremonesi – riunire imprenditori, manager e professionisti del fare e mettere a disposizione della città le proprie esperienze di lavoro”.

Traduzione per i non addetti ai lavori della politica: scrivere prima un programma, un elenco di cose da fare dai trasporti, dai rifiuti al decoro, sino alla fame di infrastrutture della città e poi misurare gli eventuali candidati su come trasformare l'elenco in azioni. “Perché prima delle elezioni sono tutti bravissimi a mettere in fila le priorità e scrivono programmi che sono irrealizzabili e poi dopo il voto si scordano – aggiunge Cremonesi. “Noi abbiamo dalla nostra l'esperienza professionale che ci ha fatto raggiungere obiettivi importanti”.

Ennesima traduzione: il gruppo di professionisti che non nasconde un gene di centrodestra parla chiaro all'elettorato romano. La politica del Cinque Stelle ha mostrato i suoi limiti di competenze e “incompetenze”, il Pd si arrotola tra renziani e bersaniani e con il Governatore uscente Zingaretti che più che ricandidato sembra avviato al patibolo di una seconda campagna elettorale e, infine, il destra-centro che cerca di consumare un amplesso politico con il sindaco terremotato puro e duro Sergio Pirozzi.

Tra lo sfilettamento di Zingaretti in chiave sushi, “non ha fatto niente” e la fotografia impietosa di una Roma degradata che ha devastato la sua immagine internazionale, il gruppo di “seri professionisti” detta la linea “giusta” alla politica: “Regole e leggi vanno rispettate – dice con coraggio Cremonesi – ma il procuratore Pignatone e l'uomo degli appalti Raffaele Cantone non possono più dettare l'agenda ai politici. Tra i poteri ci vuole equilibrio e rispetto e la politica deve tornare ad assumersi responsabilità di governo”.

Infine un messaggio “poco trasversale” al Movimento Cinque Stelle di Virginia Raggi: “Chi governa non deve cercare applausi sui social, deve invece guardare avanti e riprogettare. A Roma l'esperienza delle “non competenze” l'abbiamo fatta. E' ora di tornare a far lavorare persone capaci”.

Appuntamento martedì 4 ottobre, alle 17,30 e al Tempio di Adriano. Confermata la presenza di Borghi, Rebecchini e Roscioli. C'è da tenere a battesimo l'associazione il Timone, un think tank di professionisti che della politica delle chiacchiere non ne può più.