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Roma
Regione, Cavallari salva Zingaretti: “No alla sfiducia”. Forza Italia si sfila

Nicola Zingaretti salvato in "calcio d'angolo" da Enrico Cavallari. L'ex consigliere della Lega annuncia il "no" alla mozione di sfiducia e Forza Italia si prepara per il primo dietrofront.

 

"Se realmente si vuole avviare un cammino verso il centrodestra unito, l'unico atto politico credibile e' sfiduciare intanto il governo nazionale". Con questa motivazione Enrico Cavallari, attualmente appartenente al gruppo misto della Regione, annuncia il mancato appoggio alla mozione di sfiducia ai danni del governatore. L'ex assessore di Alemanno, insieme a Giuseppe Cangemi (eletto con Forza Italia), è uno dei due cosiglieri provenienti dal centrodestra che in estate hanno accettato il "patto d'Aula" di Zingaretti, che grantisce allo stesso i numeri per governare alla Pisana. "È impensabile credere che possa esserci un pezzo del centrodestra, il quale attualmente governa il Paese con il M5s - spiega il consigliere - che poi si presenterà unito alle elezioni regionali. La politica dei due forni non e' mai stata nella cultura del centrodestra. Finché ci sarà questa anomalia, non è possibile fare altro che pensare esclusivamente al bene dei cittadini laziali".

Cavallari invita poi il centrodestra ad aprire "un dibattito politico serio, invece di innescare una crisi al buio nella Regione Lazio. La volontà di serrare le fila e trovare la sintesi per un centrodestra veramente compatto - aggiunge - è l'auspicio di tutti. Ma nessun esperimento può essere tollerato, in questo quadro frastagliato all'ennesima potenza, ai danni dei cittadini del Lazio".

Una decisione che ha letteralmente gelato gli amici-nemici del centrodestra, con in primis Forza Italia. È infatti Il cordinatore regionale dei forzisti Claudio Fazzone ad ordinare l'indietro tutta ai suoi, vista l'ormai impossibilità numerica della mozione: "Adesso chiamerò il mio capogruppo e gli dirò che vista la posizione di Cavallari è inutile andare a fare delle figure del genere in Consiglio - annuncia - Loro avevano dato per certo che Cavallari avrebbe firmato la mozione di sfiducia, ma davanti alle parole di Cavallari ci conviene di più a fare una battaglia sul bilancio e dare risposte certe ai problemi nei comuni e nelle imprese che a discutere di una mozione che non ha i numeri".

Parlando all'agenzia Dire fornisce la posizione del suo partito, che a questo punto vede un altro pezzo di opposizione sfilarsi: "Se l'opposizione è convinta di mandare a casa la giunta non c'è bisogno di presentare la mozione di sfiducia - ha proseguito Fazzone- ma si va dal notaio o dal segretario regionale, si firmano le dimissioni e si va ad elezioni".

"Lo strumento della sfiducia è serio quando ci sono realmente problemi politici forti e l`opposizione che ha contezza dei numeri decide di fare la sfiducia - ha concluso - Dirò al capogruppo che è inutile andare in aula perché, tra l'altro, si fortificherebbe ulteriormente la maggioranza e creeremmo dei ritorni politici a singoli personaggi che si andrebbero a vendere alla maggioranza"

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