Roma

Regione Lazio, consiglio dell'era Polverini deve restituire 1 milione di euro

10 ex consiglieri della IX legislatura segnalati per consulenze facili e illecito utilizzo di fondi

Regione Lazio, il consiglio dell'era Polverini nella bufera. Contestato un danno erariale di oltre 1 milione di euro: 10 ex consiglieri segnalati per consulenze facili e illecito utilizzo di fondi. C'è anche l'ex Presidente del Consiglio regionale Abbruzzese.

 

Facevano parcelle per consulenze facili e utilizzavano illecitamente i fondi economali: sono state segnalate dalla Guardia di Finanza di Rieti 10 ex consiglieri regionali del Lazio, in carica nella IX legislatura, per un danno erariale di oltre 1.000.000 di euro.

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Rieti ha concluso nei giorni scorsi un'articolata attività di indagine, delegata, circa un anno fa, dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per il Lazio: gli accertamenti hanno riguardato fattispecie penalmente rilevanti operate, nel periodo 2010/2013, dai componenti dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio pro-tempore (il presidente del Consiglio Mario Abbruzzese, i due vicepresidenti D'Ambrosio e Astorre e i 3 consiglieri regionali Gatti, Rauti e Bucci) e da altre 32 persone (tra cui segretari generali, consulenti esterni, funzionari e dipendenti del Consiglio regionale).

In particolare, l'indagine ha posto l'attenzione sui fondi utilizzati dai membri pro tempore dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, per consulenze professionali esterne, e sui rimborsi ottenuti da alcuni consiglieri a fronte della presentazione di documenti fiscali ed autocertificazioni. Nel merito, è stato rilevato che alcune consulenze non sono mai state svolte mentre altre sono state eseguite in maniera non conforme alla normativa vigente. È stata, altresì, constatata la non inerenza di alcune spese imputate a carico del fondo economale, quali ricevute di alberghi e ristoranti.

Le evidenze emerse e segnalate alla competente Magistratura Contabile hanno consentito di accertare condotte idonee a configurare il danno erariale, per un ammontare di 1.043.156 euro, anche per situazioni soggettive che, in sede penale, erano state archiviate.