Roma
Regione Lazio, Forza Italia alza “il prezzo”: ora vuole un assessore e la vicepresidenza. E indica il candidato: Pino Cangemi
Mentre va “a sentenza” in Commissione il “caso Righini, Forza Italia dà a Rocca l'ultimatum per chiudere il rimpasto in Giunta. Intanto il Defr è fermo dall'11 luglio
Regione Lazio, ormai è scritta l'ultima puntata dei “dolori di Francesco Rocca” al quale Forza Italia avrebbe presentato il conto definitivo: se prima la richiesta era di un assessore in più o una delega pesante, la posta per restituire un po' di pace all'esecutivo, si alza ancora con la richiesta delle vicepresidenza da affidare nella sapienti mani di Pino Cangemi, alias Claudio Lotito.
La dead line indicata dal presidente per rimettere mano alla Giunta di fronte alle richieste di Forza Italia si allontana così sempre di più a meno che Rocca non decida di chiudere questa partita alzando la voce. Per ora Forza Italia sarebbe stata chiara: le Lega è ridotta ai minimi termini con un solo consigliere ma ha due assessori; gli Azzurri ne hanno 7 e hanno due assessori, quindi per riequilibrare la rappresentanza è opportuno dare più peso. Da qui la proposta: l'ex leghista e prima ancora ex forzista, ora rientrato a Fi, Pino Cangemi, oltre all'assessorato dovrebbe avere anche la vicepresidenza, visto che Fratelli d'Italia ha la presidenza della Giunta, la presidenza del Consiglio e la vicepresidenza con Roberta Angelilli. Tradotto dal politichese forzista, “FdI non può pensare di governare da solo”.
Le scadenze
In Commissione Trasparenza va in scena l'audizione dal titolo criptico: “Chiarimenti in merito alla DGR 845 del 24/102024 avente ad oggetto
“Programma regionale di interventi per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie e per la rigenerazione urbana, in attuazione dell'articolo 1, comma 134 e ss., della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m.i., per le annualità 2021-2034. Programmazione ordinaria e assegnazione delle risorse relative all'annualità 2025”. La “giuria” composta dai Pd Valeriani e Leodori manda sul banco il “Righini Gate”, la cosiddetta gestione familiare (tra l'assessore e la fidanzata) dei fondi per i lavori pubblici contenuti nella delibera che è stata pubblicata sui social prima ancora di essere approvata. E nei rapporti “caldi” da inizio legislatura tra Pd e maggioranza si pone come il crinale oltre il quale il Pd dovrà per forza esercitare il diritto-dovere di essere opposizione. C'è grande curiosità sull'esito dell'audizione alla quale sono stati invitati l'assessore Righini e l'assessore ai Lavori Pubblici, oltre ai tecnici regionali di settore.
Il bilancio 2025
Lo stallo della Giunta ha prodotto un paradosso: il Documento di programmazione economico-finanziario è stato illustrato in Commissione lo scorso 11 luglio e da allora attende di esse calendarizzato. Mai accaduto nella storia della Regione che il bilancio di previsione abbia avuto un iter così lungo. Anzi, un iter congelato per i malumori di un alleato.