Roma

Regione Lazio, l'assessore Righini nel mirino: fuoco incrociato di Coldiretti e Pd. E si cercano carte a Monte San Giovanni Campano

Il “processo” in “Trasparenza” per la delibera Ciociara mette all'angolo il potente assessore al Bilancio. Lo scandaletto ciociaro gli fa rischiare la delega

Caso Righini, la fidanzata “incontinente” che annuncia delibere di Giunta prima che vengano formalizzate; il Pd che convoca la Commissione Trasparenza dal sapore di un processo pubblico per la divulgazione degli atti ma c'è anche la Coldiretti che dichiara la mobilitazione contro l'assessore: per Giancarlo Righini, il più votato dei meloniani e il preferito dal ministro Lollobrigida, si apre una settimana cruciale.

Dire “isolato” è poco, soprattutto dopo che il presidente Rocca lo ha messo letteralmente nelle mani del Pd, Massimiliano Valeriani che lo “processerà pubblicamente” per aver per messo alla sua fidanzata-compagna, la leghista Lorella Biordi, di pubblicare una delibera della Giunta anzitempo, che ha stanziato fondi per lavori stradali a Monte San Giovanni Campano. Se dalla Trasparenza uscirà un assessore “assolto perché il fatto non costituisce violazione amministrativa”, sicuramente arriverà la condanna per una gestione della cosa publica a conduzione familiare. Atteggiamento familistico nepotistico che spesso accompagna le attività regionali. Ed è sempre in Ciociaria, in quel Comune che anni fa voleva cambiare nome per elidere il “Campano” che si consuma la caccia agli atti amministrativi nella ricerca spasmodica di qualche prova di un approccio casereccio alla cosa pubblica, per trasformare il sospetto di “favoritismi” in una prova di gestione casereccia. Insomma, si spulciano i risultati dei concorsi comunali per trovare un parente di primo o secondo grado della coppia più bella della Regione Lazio con un incarico publico.

La Coldiretti minaccia la mobilitazione
 

Poca roba se paragonata al frontale di Coldiretti Lazio che minaccia la mobilitazione contro l'assessore che controlla le scelte del'Agricoltura e la cassaforte Arsial che distribuisce contributi e sostiene le continue trasferte di degustazione di vini, mozzarelle vaccine e di bufala, olio, bruschette e guanciali stagionati, “che rappresentano una priorità della Regione” come si evince dalla lettura delle comunicazioni che accompagnano sagre dalla patata alle castagne, poi abbuffate, fiere e tutto ciò che è commestibile o può essere versato in un calice.

Granieri: "Mai ricevuta alcuna risposta"

Il continuo “magna magna” “trascurando la crisi agricola del Lazio” ha fatto imbufalire il compassato presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri che, da politico navigato ha aspettato il momento più debole dell'assessore per piazzare il fendente nel fianco: Siamo pronti alla mobilitazione – ha messo nero su bianco David Granieri - continuiamo da mesi a sollecitare l’assessore competente affinché affronti le numerose problematiche che affliggono il mondo agricolo, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.

Rocca "respira, sospira"

E il presidente Rocca? I bene informati lo descrivono più che irritato e tra l'altro preoccupato per l'isolamento del suo assessore dal resto della Giunta e addirittura dal Consiglio regionale tanto da auspicare una soluzione del problema Righini inserita nel rimpasto di Giunta che potrebbe avere una soluzione a portata di mano se l'assessore mollasse spontaneamente la delega al Bilancio. Si terrebbe l'Agricoltura, sostenuto dallo sponsor Lollobrigida che potrebbe dargli una spintarella nella soluzione del problema Coldiretti. Con buona pace di Forza Italia e del Pd che incasserebbe una stelletta per aver scoperchiato l'affaire Monte San Giovanni Campano. La Ciociaria non finisce mai di stupire.