Roma

Regione Lazio Pd-M5S, furia Pirozzi: “Il più pulito in Consiglio ha la rogna”

Sergio Pirozzi contro tutti: “Io non sono come Di Maio, sono una persona coerente. Questo accordo non l'avrei mai fatto”

di Federico Bosi

L'ira di Sergio Pirozzi si scaglia sul Consiglio regionale del Lazio. L'ex sindaco di Amatrice è un fiume in piena e ne ha per tutti: "La De Micheli è stata premiata dal Pd per quello che non ha fatto", "Il più pulito tra i consiglieri ha la rogna".

 

Dopo l'exploit nella di lunedì in Consiglio regionale, Sergio Pirozzi ad Affaritaliani esterna tutta la sua rabbia per l'accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle alla Pisana e per la questione ricostruzione post terremoto del centro Italia.

Pirozzi, Paola De Micheli, prima commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016 e ora ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Per questo ha detto che è stata premiata?

“Sì, lei è stata commissario straordinario per la ricostruzione ed i suoi risalutati sono sotto gli occhi di tutti. Non ha dato svolta la svolta certificando così un vero e proprio fallimento politico”.

Crede che il Governo Conte Bis darà maggiore importanza al tema ricostruzione?

“Scusa ma che ci piano per il culo? Conte, come ho scritto su Facebook, è come il Marchese del Grillo, 'S'è svegliato' tardi. Ha detto che il nuovo Governo cambierà passo sulla ricostruzione, ma lui c'era anche nello scorso Governo ed era sempre il presidente del consiglio. Era il responsabile numero uno. Ora presenterò mozione con scritto che Zingaretti deve impegnarsi sulla questione terremoto. Serve una commissario con poteri in deroga, come fatto a Genova per il crollo del Ponte Morandi, che possa operare nei 33 paesi 'in distruzione', ovvero quelli dove sono state distrutte il 50% più uno delle case. Dal 2016 ad oggi la ricostruzione è ferma al 4% e la colpa è principalmente del Pd perché in questi anni è stato sempre al Governo, salvo per la parentesi M5S-Lega. Basta commissari delle regioni. Spero che M5S e Pd siano d'accordo su questa linea, che è una linea di buon senso. Ci vogliono leggi emergenziali e assunzioni di responsabilità”.

Riguardo ai consiglieri regionali, per quale motivo “il più pulito ha la rogna”?

“Parlano i fatti. Il Movimento 5 Stelle ha fatto inversione a U. Problemi loro, ne risponderanno di conseguenza ai loro elettori come fecero nel cd Fini e Alfano. Questa legislatura di Zingaretti era nata male. Già durante l'elezione di Leodori come presidente del consiglio regionale il Pd non aveva i numeri e Leodori fu eletto anche con voti esterni al Pd. Già quella fu una prima avvisaglia che in futuro qualche accordo più grande potesse diventare realtà. Leodori oggi in aula ha ringraziato pubblicamente Cangemi e Cavallari del Gruppo Misto che hanno tenuto in piedi la maggioranza. La Lombardi ha fatto una delle sue filippiche per giustificare il futuro accordo in Regione, ora voglio vedere cosa dirà a chi l'ha votata al grido 'mai con il Pd'”.

A quando l'ufficialità dell'accordo Pd ed M5S in Regione Lazio?

“È questione di gironi. Loro ora la chiamano 'evoluzione'. Io dico sempre che in politica bisogna essere coerenti e loro non lo sono stati. Bisognava fermare destra e centrodestra e per farlo hanno messo insieme il diavolo e l'acqua santa. Ma tanto in futuro gli elettori presenteranno e giudicheranno quello che hanno fatto”.

L'M5S quindi entrerà in Giunta Zingaretti?

“Un uomo ce lo metteranno, magari un tecnico. È una loro scelta, io personalmente non lo avrei mai fatto ma io non sono Di Maio. Poi in epoca social, in cui tutti sanno di tutti, in un attimo ti ritrovi tutti contro. Barillari dell'M5S ha sempre attaccato Zingaretti, anche in maniera molto forte, e ora si ritrova in un gruppo che lo appoggia. Non è cosa normale. Ma l'M5S non lo è mai stato”.

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