Roma

Regione Lazio “regala” a Roma l'azienda agricola pubblica più grande d'Italia

Con una delibera last minute Regione Lazio firma la concessione di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere. E il Comune festeggia

Per un pugno di mosche, 22 mila e 900 euro l'anno, la Regione Lazio si libera della gestione delle aziende agricole di Castel di Guido e della Tenuta del Cavaliere. E il Comune di Roma festeggia perché, dopo 10 anni di Giunta Zingaretti riprende il controllo totale di due formidabili polmoni verdi intorno a Roma dove poter sviluppare importanti iniziative per l'agricoltura.

Con 2 mila ettari di estensione, Castel di Guido è la pià grande azienda agricola italiana a totale controllo pubblico costretta nel tempo persino a vendere all'asta 400 tra montoni, mucche e pecore per salvarsi dai debiti, alcuni dei quali del Comune di Roma verso la Regione Lazio. E a denunciare l'abbandono del Campidoglio è l'assessore Sabrina Alfonsi che ha spiegato che la “concessione era subordinata alla regolarizzazione dei mancati pregressi pagamenti degli ultimi 10 anni quantificati in 229.050 euro, da corrispondere in due rate di 123.150 euro nel 2023 e 105.900 euro nel 2024”.

Dunque, se da una parte il Comune non pagava per un cavillo burocratico, dall'altra la Regione Lazio non ha esperito nessuna azione per il recupero dei crediti, sino ad arrivare ad una transazione che permetterà al Comune di gestire e rilanciare l'attività.

Furioso il candidato del centrodestra Rocca: "Un regalo a Gualtoeri segnaleremo alla Corte dei Conti"

E Castel di Guido insieme alla Tenuta del Cavaliere entra nella campagna elettorale. E il candidato del centrodestra, Francesco Rocca si scaglia contro la Regione Lazio: ”'Le aziende agricole pubbliche più importanti del Paese, Castel di Guido e la Tenuta del Cavaliere, gestite dal Comune di Roma fin dal 1978 e di proprietà della Regione Lazio, sono al centro di una ennesima delibera last minute della Giunta regionale, datata 7 febbraio. Riserve naturalistiche importanti, allevamenti non intensivi e produzioni di grande rilevanza verranno sostanzialmente svendute dalla Regione, attraverso un canone concessorio della durata di 6 anni (rinnovabili fino a 16!) pari a euro 22.905.00. Un palese regalo al sindaco Roberto Gualtieri. ''Parliamo di riserve al cui interno sono incastonate gemme naturalistiche storiche ed ambientali tali da rendere l'entità del canone previsto dalla delibera di Giunta inferiore di almeno dieci volte rispetto al loro valore effettivo. Il tutto a pochi giorni dalle elezioni, una evidente sgrammaticatura istituzionale di una Giunta a fine corsa e in carica solo per l'ordinaria amministrazione. Fra l'altro, in questi 10 anni di governo Zingaretti-D'Amato, il potenziale occupazionale ed economico delle due aziende è stato irrimediabilmente compromesso: infatti, negli anni '80 i lavoratori di Castel di Guido erano 120, contro i 10 odierni”.

E conclude: ''In un momento così complesso per le casse regionali, segnaleremo il caso alla Corte dei Conti a tutela della stabilità finanziaria della Regione Lazio''.