Roma

Regione Lazio, tra M5S e Lega volano stracci: scontro sui Consigli in presenza

Il Gruppo Lega tuona: “Consiglio in modalità telematica è un attentato alla democrazia”. I pentastellati rispondono: “Il vostro è un attentato al buon senso”

Regione Lazio, volano stracci tra il Movimento 5 Stelle e la Lega: è scontro sui Consigli Regionali che, vista l'impennata dei contagi da Coronavirus, proseguiranno in modalità telematica con il conseguente rinvio del ritorno dei consiglieri in aula alla Pisana.

“Le sedute del Consiglio Regionale di lunedì e giovedì si terranno in modalità telematica; tutto questo con voto contrario della Lega. Infatti riteniamo che questa tipologia di seduta leda molto le fondamenta della democrazia e la possibilità di portare in aula le battaglie per il territorio. Non riusciamo a capire perché insegnati, medici, netturbini, forze di polizia e tanti altri possano esercitare la loro professione in presenza e noi consiglieri regionali non possiamo recarci fisicamente in consiglio regionale per rappresentare le istanze dei cittadini. È un attentato alla democrazia. Noi non ci stiamo!”, scrivono in una nota i consiglieri regionali della Lega Pasquale Ciacciarelli e Angelo Orlando Tripodi.

Immediata la risposta del Gruppo M5S, che in una nota risponde: “Sconcertante che i consiglieri della Lega del Lazio parlino di attentato alla democrazia perché le prossime sedute del Consiglio regionale si terranno in modalità telematica e non in presenza, mentre i bollettini continuano a riportare dati allarmanti di aumento esponenziale dei contagi nella nostra regione e di terapie intensive già piene al 70%. Democrazia è anche il rispetto della tutela della salute della collettività e sappiamo fin troppo bene come i contatti tra più persone possano generare un pericoloso effetto domino nella catena di trasmissione del virus. La modalità telematica non impedisce di portare avanti le battaglie per il territorio, a meno che nell’immaginario del partito di Salvini, battaglia significhi scendere in un’arena e combattere come i gladiatori romani”.

“Che la lezione di Terracina, dove a seguito di un comizio del loro leader Salvini si è generato un focolaio con conseguenze disastrose, non sia servita alla Lega, poco importa – proseguono i consiglieri pentastellati –. E’ servita a tutti noi per avere conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di come sia opportuno e giusto, ridurre al minimo indispensabile le contiguità. E se un attentato c'è, è quello dei consiglieri leghisti del Lazio alla responsabilità e al buon senso”.

Dopo la nota dei grillini, Tripodi e Ciacciarelli rispondono: "Dalla politica pretendiamo l'esempio. Infatti, migliaia di eroi lottano ogni giorno in prima linea contro il Coronavirus anche per poco più di mille euro al mese. Invece altri tentano di sopravvivere e di tenere in piedi le loro imprese a causa degli effetti del Covid-19. Però il M5S scappa dall'aula del Consiglio regionale del Lazio, indossando persino la toga dell'avvocato difensore del Pd sulla modalità telematica delle sedute e sparando delle balle clamorose sul finto cluster di Terracina dovuto al comizio della Lega. Si informino bene i consiglieri 5 Stelle prima di dover risponderne in tribunale...".