Roma

Renzi e Gentiloni denunciati per persecuzione. La chimera Agon Channel al Tar

La tv dell'Albania diventa un caso amministrativo. L'accusa: "Persecuzione ordita dai narcos dell'Est Europa con la complicità dell'Italia"

Matteo Renzi e Paolo Gentiloni rispettivamente premier e ministro degli Esteri nella primavera del 2016, denunciati al Tar del Lazio per non aver difeso l'imprenditore italiano Francesco Becchetti, patron di Agon Channel, in quella che i suoi legali definiscono una “vera e propria persecuzione operata dal governo Albanese nei suoi confronti” e culminata con il clamoroso mandato di arresto del 5 giugno del 2015 con il sequestro del centro di produzione televisivo che da Tirana irradiava il segnale di Agon Channel in Albania e in Italia.


La storia di Becchetti, imprenditore romano, impegnato nella realizzazione di una diga in Albania è riassunta nel ricorso che ha presentato al Tar del Lazio lo scorso 19 maggio con il quale chiede alla giustizia amministrativa di fare luce sulle responsabilità del Governo italiano che, secondo il ricorrente, non avrebbe difeso e sostenuto la libera attività imprenditoriale di Becchetti all'estero, vittima di una macchinazione ordita dalla politica e da un gruppo di narcos dell'est per privarlo dei suoi beni e del potere che avrebbe acquisito con la televisione.

La spy story
Una spy story in piana regola che chiama in causa istituto bancari come Unicredit, società come Enelpower, il Governo Albanese “l”inerzia della diplomazia italiana” coinvolte , secondo l'accusa, in una trama tesa a perseguitare l'imprenditore italiano sino a toglierli ogni margine di manovra per il completamento della diga di Kaliva e, infine, per il gioiellino di Agon Channel, la tv costata 40 milioni di euro e che dopo il mandato di arresto internazionale ha lasciato a casa oltre 400 dipendenti, compresi nomi altisonanti del giornalismo e personaggi della tv. Un elenco del telefoni di vip e meno vip come Giancarlo Padovan, Pupo, Massimo Righini, Maddalena Corvaglia, Luisella Costamagna, Roberto D'Agostino, Sabrina Ferili, Veronica Maya, Monica Setta, Simona Ventura, Fulvio Collovati, Lory Del Santo, Flavia Perina e Martina Stella. Ma anche giornalisti di lungo corso come Antonio Caprarica, direttore delle news che lascia l'incarico dopo appena due settimane di programmazione.


Il sogno di Agon Channel
Per capire l'eco che fece Agon Channel, basta ricordare il galà di apertura con Simona Ventura e Massimo Ghini e l'ospite d'eccezione Nicole Kidman. Di Agon è rimasto solo il ricordo e una serie di cause di lavoro e ora il ricorso al Tar di Becchetti che chiede la condanna del Governo Italiano dell'epoca per non aver difeso i suoi interessi di imprenditore italiano all'estero. Condanna, con ovvio risarcimento danni.
Per ora Becchetti ha vinto il duello col governo Albanese, riuscendo ad ottenere giustizia in vari tribunali internazionali e ad ottenere persino la cancellazione della “red notice” del suo arresto dagli archivi dell'Interpol. Le accuse mosse da Becchetti al governo Albanese sono pesantissime. Si legge nel ricorso: “E' ormai nota a livello internazionale la collusione del governo albanese e delle autorità di polizia con le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico della droga”.
Una spy story affascinante e complessa che ha lasciato senza lavoro 400 persone, illuse dal sogno di un “nuovo Berlusconi” partito da Roma in cerca di fortuna in Albania tra opere pubbliche e tv da sogno.

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