Roma

Riapertura scuole, guerra Comuni-Zingaretti: “Posticiparla a dopo le elezioni”

L'Anci Lazio scrive alla Regione: “Apertura va posticipata al 24 settembre”. FdI si aggiunge al coro: “Zingaretti non metta a rischio la salute degli studenti”

Riapertura scuole, a meno di una settimana al suono della prima campanella post lockdown nel Lazio scoppia la guerra tra i Comuni e la Regione. L'Anci vuole ad ogni costo che venga posticipata la riapertura a dopo le elezioni del 20 e 21 settembre con il via dal giorno 24, così da aver più tempo per reperire banchi ed evitare spese per ulteriori sanificazioni. Ma Zingaretti tira dritto.

L'Associazioni Nazionali Comuni Italiani del Lazio, presieduta dal sindaco di Monterotondo Riccardo Varone, il 2 settembre scorso ha inviato una lettera di due pagine al presidente della Regione Zingaretti ed all'assessore regionale all'Istruzione Di Berardino con oggetto “Riapertura anno scolastico anno 2020-2021 – segnalazione difficoltà connesse operazioni elettorali – richiesta intervento” con cui chiedeva la posticipazione dell'inizio del nuovo anno scolastico a dopo le elezioni comunali ed il Referendum. Lettera che però non ha avuto il suo effetto desiderato poiché la Regione non seguirà le orme della Campania e riaprirà le scuole il 14 settembre e non il 24 come richiesto dall'Anci Lazio.

La risposta all'Anci dell'assessore Di Berardino

"L’apertura dell’anno scolastico 2020/2021 ha bisogno di certezze di fronte alla doppia esigenza di rimettere al centro il tema della formazione e della socialità dei ragazzi e per rispondere alle esigenze avanzate dalle famiglie. In questi mesi e settimane abbiamo svolto un importante lavoro per aprire l’anno scolastico in sicurezza, sia lavorando in sede locale con l’Ufficio scolastico regionale, con Upi, Anci e con i sindaci e i dirigenti scolastici e l’Area metropolitana (adottando come Regione Lazio scelte importanti su sanità e trasporti in favore delle scuole), sia in sede di Conferenza Stato-Regioni definendo opportune linee guida sulla riapertura", ha scritto Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio in una nota.

"Va dato atto a tutte le Istituzioni, da quelle scolastiche, ai Comuni, alle Province e all’Area Metropolitana - prosegue - del grande lavoro fatto per la ricerca degli spazi che dovrà continuare in queste ore per garantire la formazione in presenza e ridurre al minimo la didattica a distanza anche per le superiori. Per queste ragioni riteniamo che il 14 settembre debba essere il giorno del suono della campanella. Ora c’è bisogno che il ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolastico regionale provvedano in ogni modo a garantire l’assegnazione dei supplenti alle scuole in concomitanza con la riapertura. Così come rivolgiamo la richiesta di accelerare la consegna di arredi e banchi scolastici. Resta ferma l’autonomia dei sindaci e delle singole amministrazioni comunali in base ai propri compiti e funzioni così come resta fermo che le singole istituzioni scolastiche possono valutare in sede locale, a fronte di problematiche emergenti o non risolte, deroghe o decisioni più opportune in merito alla data di inizio dell’anno scolastico".

"La Regione Lazio, come fatto in questo periodo - conclude l'assessore -, continuerà a seguire e a partecipare agli incontri per accompagnare e definire soluzioni nell’ambito delle proprie competenze sul tema del riavvio dell’anno scolastico e inoltre sta valutando la possibilità di dare un sostegno sul tema delle sanificazioni attraverso un contributo ai comuni".

Fratelli d'Italia dalla parte dei Comuni

Dalla parte dei Comuni si è schierata Fratelli d'Italia, con il consigliere regionale Antonello Aurigemma che attacca la decisione di Zingaretti: “La posizione di Zingaretti di aprire le scuole il 14 settembre rimane sempre più isolata. Dopo migliaia di email da parte di dirigenti scolastici, sindaci, amministratori locali, dopo le perplessità avanzate dagli insegnanti, ora è l'Anci Lazio, presieduto dal sindaco Pd di Monterotondo, a scrivere alla regione: nella nota, oltre a sottolineare gli evidenti problemi che non verranno risolti per il 14, l'Anci chiede di posticipare l'apertura al 24 settembre, almeno per gli istituti che sono coinvolti come seggio elettorale. Zingaretti rimane sempre più isolato sulle sue posizioni, al punto tale da ricordare l'ultimo dei giapponesi che continuava a combattere nonostante fosse finita la guerra perché nessuno glielo aveva comunicato. Per questo motivo continuiamo a rivolgere al presidente Zingaretti un accorato invito a rivedere la sua posizione, così come hanno fatto il suo collega in Campania e quelli di altre regioni, per evitare che questa scelta scriteriata possa mettere a rischio la salute dei nostri giovani studenti”.

Sulla stessa linea di Aurigemma anche il capogruppo regionale FdI Fabrizio Ghera ed il deputato Federico Mollicone, che in una nota congiunta scrivono: “Fra banchi che arriveranno in ritardo, mancanza di cattedre, meno della metà di copertura delle supplenze, difficoltà di implementazione delle misure di sicurezza sanitaria, la scuola è in confusione totale. Raccogliamo l'appello dei dirigenti scolastici e chiediamo a Zingaretti di rinviare l'apertura delle scuole nel Lazio al 24 settembre. Ne va dei nostri ragazzi, che ancora non conoscono come potranno tornare in classe, delle famiglie, che devono avere certezze sull'apertura dell'anno scolastico, e dei costi dei contribuenti, che dovranno pagare i costi di sanificazione degli edifici scolastici per ben 3 volte”.

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