Richard Gere alla Mensa di Sant’Egidio fra senzatetto, volontari e mig
Nel film “Gli Invisibili” racconta la vita dei senza dimora
Il sex symbol di Hollywood sbarca a Roma e diventa un senzatetto, ma solo al cinema. Sorrisi, strette di mano, autografi e tanti applausi per Richard Gere, che oggi pomeriggio ha presentato il suo nuovo film “Gli invisibili”, in uscita il 12 giugno, presso la Mensa della Comunità di Sant'Egidio, trasformatasi in un cinema affollato da un centinaio di senza dimora, volontari e fotografi. L'attore, accolto dal presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo, ha detto: "Si capisce subito che qui si sta bene, in famiglia. E’ travolgente vedere queste belle facce di fratelli e sorelle. Una cosa che mi scalda il cuore. Solo le persone curano le persone. Non i soldi e la politica, ma solo le persone che comunicano tra di loro. Sono onorato di essere qui".
Parole ricambiate da Marco Impagliazzo, che ha osservato: "Siamo grati dell'occasione che ci è stata offerta di presentare il film “Gli invisibili” in questa mensa, che in 30 anni ha sfamato più di 200.000 persone in difficoltà, aiutando molti senza dimora e immigrati a ritrovare una famiglia, l'ascolto e la compagnia per uscire dalla solitudine della strada. Il film interpretato da Richard Gere racconta efficacemente come una persona diventa 'invisibile' e può aiutare tanti ad aprire gli occhi sulla vita dei senza dimora. La prima 'invisibile', che rappresenta tutti coloro che vivono per strada è stata per noi Modesta Valenti, la donna che 33 anni fa morì alla stazione Termini perché nessuno venne a soccorrerla e che noi ricordiamo ogni anno come vittima dell'indifferenza. E' necessario fermarsi di fronte ai senza dimora, ai 7 mila che vivono a Roma e ai 50 mila che sono in Italia. Occorre farlo compiendo tre passi: fermarsi, ascoltare, aiutare. E poi c'è un quarto passo fondamentale che è quello dell'amicizia da costruire giorno dopo giorno. E' ciò che sperimentiamo qui, nella mensa di via Dandolo e, più in generale, nella Comunità di Sant'Egidio dove si confonde chi aiuta e chi è aiutato".
Prima della presentazione del film, Richard Gere ha visitato la Scuola di lingua e cultura italiana di Sant'Egidio, intrattenendosi a lungo, alunni, insegnanti e un gruppo di rifugiati giunti in Italia da ogni parte del mondo: "I corridoi umanitari hanno un effetto positivo enorme", ha commentato l'attore dopo aver ascoltato la testimonianza dei rifugiati siriani arrivati dal Libano grazie all'accordo realizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e le Chiese protestanti italiane con lo Stato italiano per evitare i viaggi della disperazione nel Mediterraneo e far giungere in salvezza chi fugge dalla guerra.