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Roma
Rider, vitalizi e sanità. Zingaretti esalta l'anatra zoppa della Regione Lazio

Legge sui rider, taglio dei vitalizi e nuove assunzioni in sanità. Nicola Zingaretti lancia dalla We Gil di Largo Ascianghi i primi risultati portati a casa dalla Regione Lazio.

 

Il tutto, delibere di Giunta, leggi regionali e iniziative, racchiuso in un libretto dal titolo "100 giorni 100 fatti".  È il trionfo del modello Zingaretti, che continua a mietere consensi tra le mura della Regione nonostante una maggioranza "zoppa", producendo fin qui risultati riconosciuti (quasi) trasversalmente. Il numero uno della Pisana mette così in scena il suo personale show, illustrando attività e azioni portate avanti dal Consiglio e dalla Giunta del Lazio.

Le dieci azioni principali elencate dal governatore sono: nuovi sportelli dedicati ai Sindaci per la semplificazione e l’efficienza; la prima legge in Italia sui rider e il lavoro digitale. E ancora la legge che ridisegna il welfare e i servizi per gli studenti del Lazio, approvato all'unanimità, e che crea Di.S.Co., il nuovo ente regionale per garantire a tutti i diritti allo studio e alla conoscenza; la sottoscrizione del nuovo contratto di servizio Regione-Trenitalia da 1,3 miliardi di euro per rinnovare il 100% dei treni e migliorare le condizioni di viaggio. Altra azione il Programma annuale a sostegno del cinema e dell’audiovisivo, con oltre 22 mln di euro; il taglio ai vitalizi regionali per 12,5 mln di euro da utilizzare per abbattere le liste d’attesa. L'approvazione in Consiglio della legge che riforma il sistema delle graduatorie nella sanità, per garantire l’avvio di una nuova stagione di concorsi pubblici per 5.000 assunzioni in 5 anni e apertura degli ambulatori pediatrici nei weekend e nei festivi. Infine, apertura del Castello di Santa Severa, un ostello per giovani e famiglie e nuove aree museali e finanziamento del nuovo bando Torno Subito, per permettere ad altre migliaia di ragazzi del Lazio di fare un’esperienza all’estero.

 

Guai però a parlare di "nuova maggioranza politica" in Regione, piuttosto si tratta di una convergenza sui temi talmente totale da mettere insieme il folle agglomerato del centrosinistra e i grillini capitanati da Roberta Lombardi. Zingaretti preferisce quindi a "nuova politica" il termine "nuova cultura", capace di individuare il bene comune dei cittadini e lavorare in tal senso: "Voglio sgomberare il campo da un equivoco: nella Regione Lazio non esiste nessuna nuova maggioranza politica. Esiste piuttosto una nuova cultura politica che ha deciso, sulla base di contenuti chiari, di verificare tema per tema la convergenza, in un Consiglio libero che ha fatto questa scelta". "Grazie dunque ai consiglieri dell'Alleanza del fare - ha aggiunto il governatore - grazie ai consiglieri di centrodestra che spesso hanno condiviso alcune grandi scelte o si sono predisposti a un positivo lavoro d'Aula, grazie al M5s che fa dura opposizione e dura verifica sui temi delicati per dimostrare che anche nell'Italia dei conflitti si può lavorare bene. No dunque a nuove maggioranze politiche, ma - ha concluso - a una nuova cultura per individuare il bene comune della comunità".

 

È il trionfo, l'esaltazione totale dell'anatra zoppa, del compromesso, della capacità di sinitesi tra i partiti. Il vero successo di Zingaretti, che il Governatore della Regione Lazio non tenta di nascondere, ma anzi sottolinea: "Era giusto tornare a raccontare cosa è accaduto in questi 100 giorni. Noi vogliamo garantire un bel futuro al Lazio. Viviamo in un paese segnato e attraversato da gravi conflitti e divisioni che oggettivamente pongono a tutte le forze istituzionali il rischio della paralisi". "Dal primo giorno - ha aggiunto il governatore - la nostra ossessione è essere noi per primi quelli che non volevano solo occupare poltrone. Avevamo la responsabilità di un impegno per fare e creare. È una storia difficile, che però sta dando risultati positivi: abbiamo trasformato un problema in una opportunità. Nessuno - ha proseguito ancora  Zingaretti- vuole nascondere il fatto di una situazione anomala, quella che sui giornali si chiama 'anatra zoppa', che ha fatto coincidere la seconda elezione di un presidente con l'assenza di una maggioranza. Da qui - ha concluso - l'ossessione di concentrarsi su metodo, con cose utili per la comunità".

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