Roma
Rifiuti: -8 al collasso. Raggi e Zingaretti: il segreto di Porta Medaglia
Il 23 dicembre scorso la Regione Lazio autorizza a sorpresa l'ampliamento della discarica di via Canestrini a Porta Medaglia
Rifiuti abbandonati in strada: il conto alla rovescia per il collasso di Roma è agli sgoccioli: meno 8 giorni e poi la discarica di Colleferro chiuderà. Ma per il Comune di Roma e la Regione Lazio c'è ancora tempo per il gioco dell'oca delle discariche.
Un riepilogo è sufficiente a far capire come dietro la lite tra Comune e Regione Lazio sulla scelta del sito si nasconde una strategia che ha come unico obiettivo quello di depistare tutti sulla scelta del vero sito: quello di via Canestrini a Porta Medaglia, già inserito nel primo elenco e poi scartato nel silenzio.
La sequenza dei depistaggi è di facile ricostruzione: prima Raggi condanna il Divino Amore, poi salva il Divino Amore e sposta la condanna a Tragliatella. Quindi il toto discarica colpisce Valle Galeria, precisamente l'ex cava di Monte Carnevale proposta 8 anni or sono da Manlio Cerroni ma dove il sindaco è costretto a fare dietrofront anche perché il prossimo 11 gennaio i residenti della zona scenderanno in piazza per dire no al sito scelto dal Comune. Nel frattempo l'accordo con la Regione salta e Zingaretti torna a minacciare il commissariamento di Roma.
Ma a sorpresa, e senza che la gioiosa macchina da guerra della propaganda M5S-Pd nel faccia cenno, la Regione Lazio con una determina dirigenziale firmata lo scorso 23 dicembre, ha autorizzato l'ampliamento del sito destinato a materiali inerti da costruzione con ulteriori 465 mila metri cubi, tanto da creare tutte le condizioni per allocare qui la discarica di rifiuti urbani trattai che serve ad evitare il collasso della città. Con l'ampliamento delle volumetrie richieste dalla società Adrastea Srl il 30 aprile del 2018, so crea un gigante da 1,6 mln di metri cubi su un'area di 180 mila metri quadri. Ed è qui che la Regione Lazio vorrebbe portare i rifiuti e concludere una volta per tutte l'odissea della monnezza capitale. A mettere l'ultima parola potrebbe essere il Comune che ha già individuato l'area nel piano, oppure un commissario regionale che, con i poteri speciali, potrebbe ordinare ai gestori della discarica, di accogliere dopo poche opere, i rifiuti. Anche se il Comune si era espresso contro l'istanza di ampliamento.