Roma
Rifiuti: cacciato dall'Ama Fortini sfida Raggi, Muraro e Cerroni. Caos a Roma
L'emergenza rifiuti ha il suo “signore della guerra”: Daniele Fortini
Esplode la guerra dei rifiuti, ben oltre la grave situazione igienica di Roma. E' una battaglia a colpi di denunce e il “signore della guerra” è Daniele Fortini, presidente e Ad di Ama che accusa il Comune, il sindaco Raggi, l'assessore Muraro e prende a schiaffi in faccia il “salvatore di Roma”, Manlio Cerroni.
E a due giorni esatti dalle dimissioni annunciate, Fortini si presenta alla Commissione sul ciclo dei rifiuti, convinto di devastare una volta per tutte il “sistema Roma”.
Partiamo dall'accusa più grave, quella contro Manlio Cerroni e il Colari. Fortini dice alla trasmissione televisiva agorà: “Sono andato in procura a dire che il tritovagliatore di Manlio Cerroni è un impianto abusivo. Non doveva essere costruito nell'area di Rocca Cencia, come dice l'ordinanza della Polverini del 2010 che prevedeva che l'impianto venisse costruito dentro il perimetro della discarica di Malagrotta e invece viene costruito a 35 km di distanza per una semplice ragione: se l'avesse costruito dentro la discarica il prezzo da pagare per Ama lo avrebbe stabilito la Regione, se invece viene fatto a 35 km di distanza il prezzo lo stabilisce Manlio Cerroni".
Un'accusa pesantissima che viene però smentita dal documenti che affaritaliani.it allega a questo testo, un atto ufficiale della scomparsa “provincia di Roma, datato ottobre 2011, che attesta l'autorizzazione dell'impianto di trattamento del Colari per 10 anni. Dunque, Fortini poteva evitare di far andare Roma in emergenza già otto mesi fa, ma la sua vendetta contro Cerroni gli ha impedito di utilizzare un impianto che esisteva, preferendo ammucchiare i rifiuti in strada pur di non cedere. E il Cinque Stelle arrivato al governo della città è stato costretto a cambiare logica in piena emergenza, preferendo un passo indietro contro l'ex monopolista, ma salvando la città dal caos.
Al documento esclusivo, si aggiunge la replica del re della Monnezza, affidata al presidente del Consorzio, Colari: “La Stazione di Tritovagliatura è stata autorizzata con la Determinazione Dirigenziale R.U 7225 del 6/10/2011 con scadenza 6/10/2021 e pertanto non può ritenersi in alcun modo abusiva.
Quanto alla sua collocazione a Rocca Cencia si precisa che è stata realizzata in alternativa alla Stazione di Trasferenza di Rocca Cencia dove l’AMA fin dal 1985 ha scaricato milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati trasportati dai suoi automezzi e da dove il Colari, con i famosi “verdoni”, li trasferiva a Malagrotta dove venivano interrati. Quando ciò non è stato più possibile, a seguito della procedura di infrazione (n.4021/2011) aperta dalla Commissione Europea nei confronti del Governo Italiano il 16 giugno 2011 che prescriveva che tutti i rifiuti venissero trattati e che fossero conferiti in discarica i soli scarti e residui di lavorazione, si è trasformata la Stazione di Trasferenza in impianto di Tritovagliatura, che rappresenta un pretrattamento del rifiuto indifferenziato che viene poi avviato agli impianti finali di recupero (cod 19.12.12 per la frazione secca e per la frazione umida ), come prescrive l’autorizzazione.
Solo così l’Unione Europea ha riconosciuto che i rifiuti venivano, mediante questo processo, trattati industrialmente e lasciato cadere la procedura di infrazione con le conseguenti pesantissime sanzioni economiche (nell’ordine di un milione di euro al giorno). Con questa operazione si è superato anche il trasferimento inutile da Rocca Cencia a Malagrotta con i relativi danni economici ed ambientali ad esso connessi”.
Alla ricostruzione storica dell'impianto di Rocca Cencia, il Colari aggiunge: “Evidentemente al Presidente Fortini si addice il noto brocardo “Chi poco sa presto parla”. E per Fortini si prepara ance un contenzioso civile e penale: “In merito alle dichiarazioni denigratorie e gravemente offensive del Presidente Fortini nei confronti del nostro Consorzio ci riserviamo di agire a nostra tutela nelle sedi competenti dopo aver acquisito il contenuto integrale della trasmissione”.