Roma
Rifiuti, Caudo tuona: "Bonificare Tmb Salario". Ama: "Pulizia in settimana"
Il presidente del III Municipio martedì in piazza con un sit-in al Campidoglio
Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, attacca con un post su Facebook Raggi, Campidoglio e Ama sulla gestione del Tmb Salario, l'impianto andato a fuoco l'11 dicembre scorso: sit-in di protesta martedì 15 al Comune. Pronta la risposta dell'Ama: “Rifiuti via dal Tmb Salario entro la fine della settimana”.
Il post di protesta di Caudo
Una giornata dedicata ai rifiuti, ai diritti delle persone a respirare e a una città pulita. Il 15 gennaio, la mattina alle 10:30 in Piazza Sempione presso l’aula consiliare, ci sarà la seduta della Commissione Trasparenza del Campidoglio, e a seguire, dalle 14 alle 20, un sit-in in Piazza Campidoglio, in coincidenza della seduta dell’Assemblea Capitolina dedicata ai rifiuti. L’osservatorio municipale permanente per la chiusura del Tmb Salaria dedica l’intera giornata del 15 gennaio alla mobilitazione per la definitiva chiusura del Tmb, all’emergenza rifiuti e per riprenderci il futuro della città di Roma. Il 26 gennaio saremo davanti al Tmb di via Salaria 981 con tutta la cittadinanza. Dove c’era l’impianto del Salario oggi ci sono un cumulo di più di mille tonnellate di rifiuti abbandonati da oltre un mese. Questo è l’ultimo scempio per chi vive che per sette anni e mezzo sono stati costretti a respirare i miasmi tossici di un impianto che si era già trasformato in una discarica di fatto (come aveva denunciato la relazione di Arpa del 16 novembre). Oggi continuiamo a denunciare l’irresponsabilità di chi, AMA e Campidoglio, non ha approntato ad oggi nessun piano per allontanare i rifiuti combusti rimasti lì a marcire dopo l’incendio, che non ha predisposto nessuna attività per gestire l’emergenza post incendio. Nessuna informazione ufficiale è stata data ai cittadini dal Campidoglio sulle emissioni di diossina e i benzopireni e ancora oggi nessuna informazione ufficiale si ha su come quel sito, in cui è avvenuto un disastro ambientale, viene monitorato e gestito e quando sarà messo in sicurezza e bonificato. Il coordinamento con l’attività della Asl e dell’Arpa è stato del tutto insufficiente. Si è detto che è chiuso l’impianto con un comunicato stampa ma non si è fatto nessun atto amministrativo conseguente, a partire dalla richiesta di revoca dell’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale). In questo mese dall’11 dicembre tutta la popolazione ha ancora subito le sofferenze della malagestione di quell’impianto. Persone che sono vittime dei fumi tossici, bambini che sono costretti a restare nelle scuole e negli asili e a non poter usare gli spazi esterni a causa dell’inquinamento causato dal Tmb. I comportamenti da irresponsabili che hanno già portato in questi mesi a scaricare sui cittadini di Roma non solo i cattivi odori del malfunzionamento dell’impianto, di fatto una discarica implicita, ma anche ad avere da mesi i rifiuti non raccolti per strada. Sui rifiuti nessuno può dirsi esente da responsabilità, che in alcuni casi risalgono a decenni addietro, ma nello stesso tempo non ci interessa il rimando di colpe e gli atteggiamenti rivendicativi. Sui rifiuti, su questa emergenza, non devono esserci speculazioni politiche; ci deve essere solo il senso della responsabilità di chi è chiamato a amministrare, di volersi mettere a lavorare concretamente per risolvere quella che sarebbe una situazione intollerabile in qualunque città europea, impensabile addirittura per una capitale, e che se non affrontata può solo che peggiorare. Per questo martedì 15 saremo in Piazza del Campidoglio per chiedere che tutti i soggetti, Comune, Regione, Governo lavorino assieme predisponendo tutte le azioni necessarie per mettere la parola fine sul Tmb di Salario, per scongiurare l’aggravarsi dell’emergenza, ma soprattutto per mettere un campo scelte concrete per realizzare impianti sostenibili e non dentro la città, far aumentare la differenziata, far diventare i rifiuti una risorsa per la città e non un problema. Bisogna uscire da una impostazione velleitaria, il 70% di differenziata non è una soglia credibile da raggiungere in pochi mesi per una città che ha le caratteristiche di Roma. Milano dopo anni è ancora al 54% di differenziata, questo vuol dire che sono necessarie scelte coerenti e non inseguire obiettivi velleitari con la conseguenza di tenere i romani in ostaggio e in condizioni mai viste. Stiamo conducendo una battaglia ambientalista a Roma e la costruiamo facendo rete fra tutti quelli che si augurano ancora che Roma non sia obbligatoriamente destinata a subire questa violenza: la presenza di discariche a cielo aperto, la preoccupazione per la salute, i rifiuti sparsi per la tutta la città. Cominciamo una diversa gestione dei rifiuti, per la tutela della salute dei cittadini e per una nuova politica ambientale, con tre appuntamenti: martedì 15 dalle 10,30 a Piazza Sempione e dalle 14 in Campidoglio, e il 26 gennaio continueremo a esserci, e saremo ancora davanti al tmb a rivendicare i nostri diritti e la nostra idea di città.
L'Ama, in risposta a Caudo, ha comunicato lunedì che è da alcuni giorni iniziata l'operazione di rimozione e avvio a corretto trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati collocati, per ragioni di sicurezza, nell'area esterna dell'impianto TMB Salario dal personale dei Vigili del Fuoco. Le operazioni di rimozione dei rifiuti verranno completate presumibilmente entro la fine della settimana settimana. Per rimuovere e avviare a corretto trattamento tali rifiuti, è stato necessario attendere i risultati delle analisi per la caratterizzazione dei rifiuti stessi, che sono risultati rifiuti urbani (e quindi non pericolosi). Per la rimozione delle altre frazioni di rifiuto (FOS, scarti, ecc.) presenti all'interno dell'impianto, Ama è in attesa della conclusione e valutazione delle specifiche analisi. Ama ribadisce che nel sito non viene svolto, dallo scorso 11 dicembre, alcun trattamento dei rifiuti. L'area di proprietà dell'azienda capitolina per l'ambiente è però anche sede, come noto e da sempre, di un'autorimessa: tutti gli automezzi che lì transitano per garantire i servizi di raccolta dei rifiuti - inclusa la macchina madre su cui vengono caricati i rifiuti da mezzi più piccoli - portano altrove i rifiuti da avviare a trattamento.