Rifiuti, Colari presenta il conto e chiede 20 mln arretrati. Ama traballa
Una determina regionale aumenta il costo per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati da 122 euro a 137 euro a tonnellata
L'equilibrio economico di Ama rischia di essere in bilico a causa di una determina regionale che aumenta il costo per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati da 122 euro a 137 euro a tonnellata. Determina che essendo impostata in forma retroattiva, a partire dal primo ottobre 2013, consente al gruppo Colari di vantare un credito verso Ama che si aggira attorno ai 20 milioni di euro.
L'azienda capitolina per i rifiuti ha già impugnato il provvedimento, poiché il costo previsto supera di diciassette euro il prezzo di mercato di 120 euro/tonnellata.
Il tema è stato affrontato nell'ambito della seduta bilancio capitolina dove oltre ai vertici di Ama è stata audita anche l'assessore all'ambiente, Pinuccia Montanari.
"La Regione Lazio ha rilevato un importante aumento in tariffa - ha spiegato il dg di Ama, Stefano Bina - che dobbiamo a Colari. Per questo anno si tratta di circa 6 milioni di euro di maggior costi, ma siccome il provvedimento è retroattivo all'ottobre 2013, ci sono ulteriori costi che, secondo Colari sono 25 milioni, secondo noi sono invece 17 milioni. In ogni caso si tratta di una onerosità rilevante, su bilancio che chiude sostanzialmente in equilibrio".
Un'onerosità che nella migliore delle ipotesi, quindi, ammonterebbe a 23 milioni e che è impostata su un costo "fuori dagli standard del mercato - ha sottolineato il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani - il prezzo di mercato è 120 euro a tonnellata, a fronte dei precedenti 122 euro/tonnellata che Ama pagava, è stato concesso, con azione retroattiva, un prezzo di 137 euro a tonnellata".
Ama quindi "ha impugnato il provvedimento adottato dalla Regione Lazio, con determina dirigenziale ad agosto 2017" ha spiegato Bagnacani.
Ma nel frattempo resta "un maggior costo, non previsto e che graverà o sulla tariffa, o su Roma Capitale o sui conti di Ama stessa. Comunque un onere in più e che il sistema" dell'amministrazione cittadina "deve sopportare", ha sottolineato Bina.