Roma
Rifiuti, Costa: "Prima di Raggi zero differenziata". Smentito dai dati Ispra
Il ministro M5S assolve la Raggi, ma i dati dell'Ispra sulla raccolta differenziata lo smentiscono
Rifiuti, gaffe del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa sull'emergenza di Roma. “Dimenticanza” a 5 stelle: “Prima di Raggi anno zero della raccolta differenziata, neanche se ne parlava”. Ma i dati Ispra lo smentiscono: in 3 anni di Governo M5S la raccolta è passata dal 43% al 44%.
“Nessun endorsement”, ha assicurato il ministro: “ La verità è che fino a 2/3 anni fa, prima che si insediasse la Raggi, a Roma neanche si parlava della raccolta differenziata. C'era lo zero assoluto su questo tema". Peccato che l'aumento maggiore nella differenziata, dal 30% al 43%, sia avvenuta sotto la giunta di Ignazio Marino. Dal 2016, la raccolta cresce invece circa del 0,5% l'anno. Parola di Ispra, che nella sezione "catasto rifiuti" ha documentato anno per anno la, scarsa, crescita della Capitale. Un assist mal riuscito, uno scivolone, che ha provocato la perplessa reazione delle opposizioni, con il Pd in primis a smentire prontamente le affermazioni del ministro.
Ultimo ma non ultimo, al coro di voci "controcorrente" si aggiunge quella del presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi: "Magari fosse così. L’aumento della differenziata c’è stato in modo intenso, toccando il 42%, fino a 3 anni fa, da allora galleggiamo intorno 43-44. Roma cresce con una media di mezzo punto percentuale l’anno - racconta Scacchi - Non si è diffuso il porta a porta, quindi ovviamente non è aumentato. Tant’è che lo scorso anno era 43,8% e nel 2018 sarà presumibilmente del 44%".
"La realtà dei fatti ci dice che ad oggi è stato introdotto il porta e porta nella zona dell’Axa e poco altro, su un totale 2 milioni e mezzo di abitanti. Quasi niente. Oggi, tra assessori che se ne vanno e cambio continuo di dirigenti Ama, non si sta estendendo da nessuna parte - prosegue Scacchi - Si vedranno a maggio i dati ufficiali, ma le prospettive di crescita sono quelle. Le politiche messe in atto sono del tutto insufficienti, il porta a porta si ferma a 1-3 terzo delle utenze, non si costruiscono impianti, sono ferme anche le isole ecologiche. Sono ancora 14, come all'alba dei tempi". "Inoltre ci tocca una Tari salata - conclude - anche perché 200 camion portano la nostra immondizia tra Pordenone e Padova, nel nord Italia, perché noi non abbiamo impianti nostri doe poter smaltire i rifiuti".