Roma

Rifiuti, degrado, disagio sociale: gli scempi di Roma diventano arte

La mostra che sublima la triste quotidianità romana

L’orrida visione dei cassonetti stracolmi, il disagio sociale del residence Bastogi, il degrado quotidiano della Capitale, scrupolosamente sottolineato dalle foto e dai commenti dei romani esasperati sui social network. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che, un giorno, tutto questo potesse essere protagonista di una mostra d’arte
“BVT-Build Verification Test” (test di verifica costruzione) il nome della mostra, ispirato a un concetto rubato direttamente al mondo della tecnologia. Le opere diventano autentici test con colori e immagini, che reinterpretano la realtà degradata di Roma illuminandola di una luce diversa. Uno sguardo rivoluzionario sui mali della città, che li isola dal loro contesto facendoli assurgere a forma d’arte per denunciare con uno strumento tutto nuovo la loro totale estraneità nella capitale dell’arte per eccellenza. 
"A osservare i quadri - afferma il Gallerista Fabio Cozzi, ideatore e realizzatore della mostra, curata da Marco Tonelli - s'intravedono spaccati di Roma, crudi quanto veri. La quotidianità diventa arte, punto d'osservazione e spunto d'osservazione”.

Un approccio che sarebbe piaciuto a Edward Hopper, con i suoi inquietanti ritratti di vita  ordinaria, e che - applicato a Roma e alle sue tante difficoltà - risulta quanto mai stimolante. 
E nell’opera che ritrae paradossalmente dei rifiuti strabordanti sotto la scritta “raccolta differenziata”  pare d’intravedere una - involontaria o meno - strizzata d’occhio al Magritte del “Questa non è una pipa”. Lo spaesamento del cittadino romano di fronte a una Roma sempre più avulsa dalla realtà, piena di contraddizioni e di sconvolgenti incertezze, si abbina allo spaesamento indotto dalle opere d’arte, ambigue e autoriflessive, che ritraggono la perturbante quotidianità urbana in una sorta di infinito gioco di specchi. 
Un’idea di peculiare interesse artistico e sociale per una mostra unica nel suo genere. Alla Galleria Michelangelo di Via Giovanni Giraud dal 23 giugno a 23 luglio.