Roma

Rifiuti di Roma a Civitavecchia. Raggi: “Me ne frego”, e firma l'ordinanza

Il sindaco Raggi firma l'ordinanza: mille tonnellate al giorno di rifiuti nella discarica di Civitavecchia. Ma solo per un paio di giorni

Rifiuti Roma, Virginia Raggi non di spaventa di fronte alla reazione di Civitavecchia e dopo due giorni di chiacchiere firma l'ordinanza con la quale spedirà ulteriori mille tonnellate di spazzatura nella discarica della cittadina sul litorale a nord della Capitale. Ma solo fino a quando la Regione Lazio non riaprirà quella di Colleferro.

 

Non sono valse a nulla le parole del sindaco di Civitavecchia, il leghista Ernesto Tedesco, e l'infinità di dichiarazioni degli esponenti dei partiti all'opposizione del sindaco di Roma: la Raggi, in qualità di sindaco della Città Metropolitana di Roma, ha firmato l'ordinanza per consentire il conferimento da parte di Ama di ulteriori 1.000 tonnellate al giorno di rifiuti nella discarica di Civitavecchia, sito che viene già utilizzato dalla partecipata per conferire parte dei rifiuti indifferenziati. Il provvedimento della Raggi però "sarà valido per il tempo strettamente necessario alla riapertura della discarica di Colleferro", ovvero fino mercoledì o giovedì al massimo dato che nella giornata di giovedì scorso Zingaretti aveva detto che la discarica di Colle Fiorita avrebbe riaperto in circa 4 giorni lavorativi.

Mille tonnellate costituiscono un terzo del totale dell'indifferenziato prodotto ogni giorno in città. Con questa mossa la ha sì Raggi cercato di sopperire momentaneamente al rischio di una nuova crisi di raccolta e smaltimento a Roma generato dalla momentanea chiusura della discarica di Colleferro, sito che tra l'altro terminerà il suo ciclo a partire dal 1 gennaio 2020, ma ha anche incendiato il “dialogo” con le opposizioni, Lega e Pd su tutti.

Il sindaco di Civitavecchia Tedesco infatti aveva definito inaccettabile la volontà della Raggi di scaricare ulteriori rifiuti nella sua città a causa della “sua incapacità amministrativa” ed il suo partito, tramite il coordinatore regionale Zicchieri, aveva rincarato la dose appellandosi al Prefetto chiedendo un commissario per l'emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio e rimarcando la necessità della costruzione di un termovalorizzatore di ultima generazione sul territorio. Raggi però non è stata a sentire ed ha firmato la “mini” ordinanza.