Roma
Rifiuti, il mega inciucio FdI-M5S-Pd: tutti uniti per salvare il Divino Amore
Il Consiglio Comunale approva all'unanimità l'odg presentato da Fratelli d'Italia: no alla discarica a Falcognana anche di M5S e Pd. Schiaffo a Zingaretti
Rifiuti Roma, il mega inciucio per salvare il Divino Amore. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico votano a favore dell'ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia: voto all'unanimità contro la realizzazione della discarica a Falcognana, sulla via Ardeatina. Lo schiaffo a Nicola Zingaretti è servito.
Il documento, a prima firma del capogruppo di Fdi Andrea De Priamo e sottoscritto anche dal capogruppo M5S Giuliano Pacetti, ha ottenuto 30 voti favorevoli. “Vogliamo evitare le conseguenze della fretta imposta dall'ordinanza regionale, scongiurando una decisione di realizzare una discarica a Falcognana", ha detto De Priamo presentando l'ordine del giorno. Una unione di forze necessaria per evitare il conferimento dei rifiuti di Roma nel sito Ecofer e per mandare un chiaro segnale alla Regione: lo schiaffo a Zingaretti è servito.
Ora la palla passa proprio a Nicola Zingaretti ed alla Regione Lazio. A partire da giovedì 12 dicembre, la Regione potrebbe infatti attivare i poteri di surroga e nominare un commissario preposto a scegliere dove localizzare l'invaso a meno che il Campidoglio, entro la mezzanotte di mercoledì, indicherà dove localizzare una o più discariche di servizio, come previsto dall'ordinanza della Regione Lazio. Il governatore Zingaretti, a quanto filtra, in assenza di una risposta all'ordinanza dal Campidoglio attenderebbe comunque alcuni giorni per riflettere sul da farsi. Qualora scattassero i poteri di surroga, il profilo ricercato come commissario sarebbe quello di un tecnico indipendente del settore.
Durante il Consiglio Comunale, l'Assemblea capitolina ha poi approvato con 25 voti favorevoli ed 1 contrario (quello della pentastellata Simona Ficcardi che in Aula ha invitato i suoi colleghi del Movimento a "chiedere scusa ai cittadini" per il "fallimento" negli obiettivi sui rifiuti) l'ordine del giorno firmato dal gruppo M5S che prevede la possibilità per il sindaco Virginia Raggi di impugnare al Tar l’ordinanza del 27 novembre scorso della Regione Lazio, l'ordinanza che fissa i paletti per la realizzazione dei nuovi siti idonei a realizzare una discarica di servizio. Il documento approvato in aula chiede inoltre alla prima cittadina di “opporsi all’apertura di impianti di trattamento e/o smaltimento, sul territorio di Roma Capitale che dovessero derogare a norme poste a tutela dell’ambiente e della salute in siti quali, ad esempio, che o discariche presenti a Roma e già autorizzate per altre tipologie di rifiuti”.
Il testo specifica inoltre che il Campidoglio si dichiara disponibile a realizzare “nel proprio territorio” impianti di smaltimento e/o trattamento “esclusivamente a seguito dell’approvazione del nuovo piano dei rifiuti della Regione Lazio”.
"Da cittadina non ho ritenuto opportuno il rimpallo politico portato avanti dalle istituzioni, ero in profondo imbarazzo. Dobbiamo partire da quello che era il nostro programma e quello che siamo riusciti ad ottenere: dopo 3 anni e mezzo di amministrazione a me sembra giusto chiedere scusa ai cittadini per il fallimento di quelle che erano i nostri obiettivi ad inizio consiliatura". Lo ha detto Simona Ficcardi, consigliere M5s, presentando in Assemblea capitolina 3 ordini del giorno a sua firma in materia di rifiuti.
Il Consiglio Comunale odierno era la “seconda puntata” della seduta di venerdì scorso, una seduta nervosa caratterizzata da attacchi incrociati tra maggioranza M5S, opposizioni e sindaci dei territori della provincia, che aveva esaurito le 7 ore di tempo a disposizione senza riuscire a votare gli ordini del giorno in programma.
Rifiuti Roma, Consiglio Comunale approva odg M5S: no a termovalorizzatori
L'Assemblea Capitolina ha inoltre approvato a maggioranza - ma con 2 astenuti ed un contrario tutti M5S - un ordine del giorno firmato dal consigliera 5 Stelle Simona Ficcardi e da altri colleghi pentastellati che impegna sindaco e giunta ad "escludere ogni nuovo impianto di termovalorizzazione dal piano industriale di Ama o altri progetti/accordi commerciali futuri che ne incentivino l'utilizzo". Il documento impegna anche a "sollecitare l'approvazione dei bilanci Ama tutelando, compatibilmente al quadro normativo sulla contabilità pubblica, la continuità e l'efficienza del servizio così come scongiurando ipotesi di default che potrebbe mettere a repentaglio la natura pubblica o l'esistenza stessa dell'azienda".