Roma

Rifiuti, Lazio come la Campania. L'allarme: "Nuovi impianti o sistema in tilt"

Il capogruppo del Carroccio alla Regione lancia un appello alla politica

Emergenza rifiuti, sistema di smaltimento al collasso. Roma e provincia sommerse da rifiuti, la Lega lancia l'allarme in Regione: "Situazione più critica rispetto alla Campania, subito nuovi impianti o il sistema andrà in tilt".

 

AAA, nuovi impianti cercasi. Il capogruppo del Carrocio Angelo Tripodi sottolinea attraverso una nota la carenza di strutture e le spese sostenute per inviare, fuori regione o all'estero, tonnellate di rifiuti impossibili da smalire. Schiacciati tra il rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune di Roma, a farne le spese sono, come al solito, i cittadini, che si trovano a far fronte ad una situazione "più' critica della Campania". "Non si può più attendere! Gli impianti sono vitali per il ciclo dei rifiuti e la politica deve assumersi la responsabilità di individuare una soluzione chiara per lo smaltimento. Nessuno intende rinunciare alla raccolta differenziata, ma il suo progressivo aumento rischia di mandare in tilt il sistema a fronte di una carenza di impianti - denuncia Tripodi - Ad esempio, il Lazio non ha impianti sufficienti per smaltire l'umido prodotto! Una questione politica non di poco conto, ma la classe dirigente preferisce rimpallarsi le responsabilta' e inviare centinaia di tonnellate di rifiuti fuori regione o all'estero con un aggravio dei costi sborsato dai cittadini! Un vero paradosso, cominciando dall'energia prodotta con i rifiuti nostrani e poi rivenduta al nostro Paese".
 

 

La soluzione indicata dal capogruppo della Lega in Consiglio regionale, è quindi quello del "male necessario" come discariche e nuovi impianti per permettere la chiusura del ciclo dei rifiuti: "Noi siamo estremamente convinti che devono essere individuate delle aree pubbliche dove costruire nuovi impianti, a partire dai termovalorizzatori, attraverso una gara pubblica - prosegue Tripodi - Anche le discariche, seppure di minori dimensioni rispetto a quelle autorizzate in passato, sono necessarie alla chiusura del ciclo, e forse ragionare sulla loro realizzazione in aree da bonificare, concilierebbe la soluzione a minor impatto ambientale. Però è evidente che la direzione presa finora non è quella giusta, basti vedere il proliferare di discariche abusive sul territorio regionale e dei numerosi incendi negli impianti di trattamento di rifiuti. Quindi bisogna parlare di pianificazione, di bonifiche e di autosufficienza".

"Per questo in occasione del Consiglio straordinario di lunedì punteremo i piedi e chiederemo l'ennesimo esame di maturità ad una politica miope, capace di tutelare solo gli interessi di parte - conclude - Basti pensare che il centrosinistra regionale spinge ancora per le discariche di servizio e, intanto, con la delibera 199/2016 sarebbe pronta ad aumentare le volumetrie ai siti esistenti in caso di emergenza! Siamo davvero preoccupati per il Ciclo dei rifiuti e un piano regionale ormai obsoleto, il cui aggiornamento arriverà, forse, solo a meta' 2019 dopo quasi sette anni. La situazione del Lazio è più' critica della Campania, ma nessuno sembra essersene accorto''.