Rifiuti, negli anni 60 Roma era autosufficiente. La prova è in un documentario - Affaritaliani.it

Roma

Rifiuti, negli anni 60 Roma era autosufficiente. La prova è in un documentario

Dibattito alla Casa del Cinema sull'emergenza rifiuti e le occasioni perdute

Un film d'essai per ricordare l'autosufficienza di Roma nella gestione dei rifiuti e per denunciare come le buone pratiche che permettevano nei lontani anni 60 la raccolta differenziata della plastica, a Roma sono diventare un ricordo.


Emergenza permanente rifiuti, la monnezza si è presa uno spazio importante con il convegno “La cultura dell'innovazione al servizio dell'ambiente” che si è tenuto 30 aprile presso la Case del Cinema a Villa Borghese e organizzato da Diego Righini, produttore del “Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera”.

Dopo la proiezione del documentario del 1964 di Leandro Castellani, voce narrante Riccardo Cucciolla, sul riciclo e riutilizzo dei rifiuti di Roma, creando un business che tutto il mondo ci invidiava ed un perfetto sistema molto funzionale, l'autore ha dato vita ad un dibattito al quale hanno partecipato Sergio Ferraris, direttore della rivista QualEnergia di Legambiente, Alessandro Filippi, ex dg di Ama, Demetrio De Stefano, direttore di Lazio Ambiente e Antonello Aurigemma, vicepresidente della commissione sanità della Regione Lazio e, a sorpresa, il ministro della Giustizia Andrea Orlando in qualità di esperto, avendo rivestito la carica di ministro per l'Ambiente.

Sergio Ferraris: “l cinema ha una valenza comunicativa enorme, si può esplicare anche in piccole cose, per esempio la raccolta differenziata mostrata in un film: si raggiungono così persone che altrimenti sarebbe difficile raggiungere. Nel 1964 era molto sentito il problema di riciclare la plastica e notare  che la conoscenza tecnica è stata fornita da Manlio Cerroni. Roma è diventata tossico-dipendente da discarica per 35 anni. I romani non subiscono gli effetti di ciò perché esportano i rifiuti.  Malagrotta ha drogato Roma mentre a Milano e altrove in Italia hanno imparato a usare bene i rifiuti”.
Andrea Orlando. “Riciclare aumenta il valore aggiunto della ricerca perché nel riutilizzare si innova. In sostanza la green economy diminuisce il valore della materia ma aumenta il valore della conoscenza. Questo governo si impegna a portare avanti il green act? Dobbiamo incentivare l’utilizzo di materie già usate. Sono il firmatario della legge sul consumo del suolo, ferma da tre anni in Parlamento, per una profonda revisione della economia edilizia. Non costruisco più sul nuovo, riutilizzo il costruito con miglioramento sismico e edilizio esistente”.
Antonello Aurigemma. "Roma, insieme ad Atene è la città che sente maggiormente il problema dei rifiuti, pur avendo il 60% del patrimonio culturale mondiale. Proprio con il ministro ho avuto il piacere di condividere alcune riflessioni sulla tematica, nello specifico sull'assurdità di portare avanti un piano, come quello della Regione Lazio, che prevede l'ampliamento delle discariche. Per questo motivo ho dato disponibilità', fin da ora, a condividere insieme il piano rifiuti all'interno della commissione preposta, al fine di poterlo approvare quanto prima in aula consiliare, visto che siamo in attesa del provvedimento da quattro anni. Ci auguriamo che, con la fine delle primarie del PD, ci sia la possibilità di affrontare insieme al presidente Zingaretti la questione, considerato che l'assessore Bruschini sembra proiettato non più sulle tematiche regionali di sua competenza, ma su altri "lidi"che continuano a distrarlo, creando nocumento ai cittadini della nostra regione”.