Roma

Rifiuti, panico al Comune. "Requisite gli impianti Colari"

Rifiuti, ormai è guerra pubblico-privato. E tra l'Ama e il consorzio Colari di Manlio Cerroni finisce in rissa con una coda velenosa annunciata da Ama che minaccia di andare in Procura. Non solo. Nel primo mattino dell'ennesimo giorno di emergenza rifiuti, con alte temperature, maxi produzione e difficoltà di smaltimento, il sindaco Ignazio Marino sceglie il pugno duro e prepara una disposizione per obbligare gli impianti Colari a ricevere i rifiuti da trattare che da giorni giacciono in strada in alcuni quartieri di Roma. Nella storia di Roma degli ultimi 40 anni, mai era successo che il sistema di raccolta e smaltimento andasse ko a tal punto da costringere l'Amministrazione comunale a disporre una sorta di requisizione di aziende pubbliche.
E' la resa di Roma e dell'Ama, è nella conversazione tra il sindaco e il prefetto Franco Gabrielli: "Ho parlato con il prefetto e nelle prossime ore prenderò decisioni che potranno proteggere la sanità e l'igiene della città. Se improvvisamente, per decisione dell'avvocato Cerroni, non vengono accettate mille 1500 tonnellate di rifiuti questo mette in crisi la città. È inaccettabile l'idea che una città che ha affidato a un monopolio privato per 50 anni la gestione dei rifiuti possa essere ricattabile per la gestione dei rifiuti".
Così dalle schermaglie dei giorni scorsi, si passa alla guerra aperta. Tutto parte da un servizio giornalistico di un quotidiano romano che riprende le dichiarazioni dell'assessore Estella Marino, paventando una responsabilità del consorzio di Cerroni nella nuova emergenza rifiuti. Dice la Marino mentre in alcuni quadranti della città i rifiuti si trasformano in cumuli: "Quando ci sono  situazioni di difficoltà, CO.LA.RI. limita immediatamente l’operatività dei suoi impianti”. Apriti cielo. Dal Colari la reazione è muscolare e arriva con un comunicato a firma del presidente Candido Saioni, il quale parla chiaramente di attacco dioffamatorio, gratuito e calunnioso, sfiodando l'Ama sul terreno della trasparenza e invitando la società di via Calderon de La barca a rendere pubbliche tutte le comunicaizoni che intercorrono col Colari. E ce n'è una che la dice lunga sulle scelte operate dal Comune nel periodo piùà difficile dell'anno. Chi scrive all'Ama è il responsabile tecnico del Colari ed è datata  4 maggio 2015: “..Non capisco la tua email, quando ci siamo parlati poco fa. Tu sai benissimo che la frazione secca di Rocca Cencia alla fine viene conferita negli impianti di recupero energetico, e sai benissimo che gli impianti di recupero energetico italiani sono in grossa difficoltà ( sono fermi gli impianti di Brescia, Scarlino, Lomellina , l’impianto di Lazio Service e due impianti di Hera che ripartiranno questa settimana ma dovranno smaltire i rifiuti stoccati). Oggi tu sai benissimo che anche rimpianto di EP sistemi si è fermato. Quindi noi stiamo facendo i salti mortali per evitare l'emergenza a Roma trattando oltre 2100 t/g di RSU tra TMB e TV. Purtroppo si sta avverando quello che vi avevo preannunciato nel momento che avete calato drasticamente il conferimento all'impianto di Rocca Cencia. Voi avete riempito tutti i vs. Stoccaggi e oggi siete in crisi, in un momento dell'anno estremamente delicato in quanto aumenta la produzione di rifiuti e molti impianti di termovalorizzazione del Nord che hanno il teleriscaldamento vanno in manutenzione proprio in questo periodo (...)”.
Ma lo scontro è anche sui debiti del Comune. Spiega il presidente del Consorzio: "A questo punto va evidenziato che il perdurare della Vs. gravissima morosità, che ad oggi ammonta a molte decine di milioni di Euro, condurrà, inevitabilmente, alla conseguente impossibilità di proseguire nell’attività, con danni gravissimi ed irreparabili, tenuto conto che proprio a causa dei Vs. mancati pagamenti CO.LA.RI. non è più nella condizioni di poter, a sua volta, corrispondere quanto dovuto ai propri fornitori, con il prevedibile ed incombente rischio di non poter proseguire il conferimento presso gli impianti di questi ultimi, interrompendo così drammaticamente tutta la catena".
E dopo aver annunciato che il cdr, il combustibile generato dal trattamento dei rifiuti, partirà da Civitavecchia alla volta del Portogallo, il presidente del Consorzio va giù durissimo contro la gestione Ama a difesa del "vecchio" avvocato: "Cerroni, per la verità, ci sollecita e spinge tutti i giorni a fare il massimo, e ciò non certo per l’AMA ed i suoi massimi dirigenti, che considera inadeguati al gravoso compito, ma per il decoro di Roma e per i romani, ai quali ha dedicato tutta la propria vita di lavoro".