Roma
Rifiuti, Robilotta a Marino: "Il sistema è fragile perché a Roma manca il Termovalorizzatore"
di Donato Robilotta
Nell’audizione alla commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il Presidente della Regione e il sindaco di Roma Capitale hanno sostenuto tesi opposte e data l’impressione di voler scaricare ognuno sull’altro le responsabilità delle attuali criticità.
Tanto che lo stesso Presidente della commissione alla fine è intervenuto dicendo che “appare chiaro come sia indispensabile un forte coordinamento sul tema dei rifiuti tra la Regione e Roma Capitale” e auspicando una maggiore collaborazione tra le due istituzioni.
Mentre il Presidente della Regione ha parlato di un quadro di equilibrio per quanto riguarda il sistema dei rifiuti nel Lazio, il Sindaco di Roma ha parlato invece di un sistema impiantistico fragile “cosicchè il ciclo dei rifiuti di Roma si trova a collassare nel caso di momentanea indisponibilità di una sola linea di trattamento meccanico biologico o di trattamento”.
Per fortuna che il Sindaco Marino ci ha risparmiato la litania che è suo merito aver chiuso la discarica di Malagrotta, mentre è noto che la discarica romana era arrivata alla sua fine perché stracolma da anni, mentre è responsabilità sua, così come del suo predecessore, non aver trovato e aperto una discarica alternativa almeno di servizio. Perché come tutti sanno tutte le più grandi città del mondo, persino dove il ciclo dei rifiuti è virtuoso, hanno almeno una discarica di servizio per i residui delle lavorazioni e per le emergenze.
Caro Sindaco il sistema è fragile, e i rifiuti restano per terra, non per colpa del destino cinico e baro o di chissà quale complotto ma per la mancanza a Roma una discarica di servizio e soprattutto di quel termovalorizzatore già autorizzato ma che lei e il Presidente della Regione non avete consentito di realizzare sino ad ora.
E che a Roma e nel Lazio servono gli impianti di termovalorizzazione lo dice anche il Governo Renzi e lo mette nero su bianco nel decreto del ministero dell’ambiente che dovrebbe sbloccare la costruzione di una decina di impianti.
Nel decreto infatti viene fatta un radiografia oggettiva di tutte le Regioni e per quanto riguarda il Lazio, pur calcolando la raccolta differenziata già al 65%, come per legge, viene evidenziato un fabbisogno di incenerimento pari a 772.280 tonnellate, mentre la capacità di incenerimento degli impianti di Colleferro e S. Vittore, sulla carta e non reale, è pari a 384.480 tonnellate. Con un deficit di trattamento pari a 387.800 tonnellate.
Deficit che doveva essere coperto dai Termovalorizzatori di Malagrotta e Albano, autorizzati per una capacità di trattamento pari a 342 mila tonnellate, la cui costruzione è stata bloccata da Zingaretti e Marino, scelta sbagliata che ora il Governo intende giustamente rivedere per evitare che i rifiuti restino per strada.