Roma
Rifiuti Roma, Ama si arrende all'emergenza: “Serve un termovalorizzatore”
Emergenza rifiuti, l'amministratore unico di Ama Stefano Zaghis apre alla realizzazione di un termovalorizzatore. Ora è contro Raggi e ministro Costa
Mentre i tecnici di Comune di Roma, Città metropolitana e Regione Lazio sfogliano la margherita dei “magnifici sette”, i siti dove nascerà la nuova discarica della Capitale, Ama si arrende all'emergenza rifiuti. Il dietrofront dell'amministratore unico Zaghis è servito: “Serve un termovalorizzatore”. Ora è contro il sindaco Raggi ed il ministro Costa.
Insomma, è Stefano Zaghis contro tutti. Contro la paladina dei rifiuti zero e dell'economia circolare, Virginia Raggi, e contro il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. Prima tende la mano, poi ci ripensa ed affonda il colpo. Il tutto nel giro di una settimana, la settimana della passione, la settimana clou dei rifiuti romani che ha vissuto di tutto: dalla presunta fine del batti e ribatti sul nuovo impianto tra Comune e Regione fino ad onorevoli incatenati ai cancelli di possibili future discariche di servizio.
Era il 29 novembre scorso quando il numero uno di Ama Zaghis a Radio Radio etichettava i termovalorizzatori come una tecnologia passata, che bisognava trovare soluzioni che utilizzassero “tecnologie che vanno oltre il termovalorizzatore”. Una settimana dopo, giovedì 5 dicembre, il dietrofront arriva sempre ai microfoni di una radio, questa volta Radio Rai1. Zaghis dice: “Un recente studio evidenzia il deficit impiantistico della Regione Lazio, per 945 mila tonnellate all'anno. La peggior Regione da questo punto di vista è proprio il Lazio. Lo Sblocca Italia del 2014 dava indirizzi precisi, per il Lazio diceva che c'era bisogno di almeno un impianto di temovalorizzazione da 210 mila tonnellate. Da allora a oggi nulla è stato fatto in questa direzione". L'apertura è servita.
Ma quanto ci vorrebbe per poter costruire un nuovo termovalorizzatore (nel Lazio ne è presente solo uno, a San Vittore)? Per saperlo bisogna tornare indietro al 29 novembre, quando Zaghis disse: “Sia se vogliamo fare un recupero energetico con la termovalorizzazione, sia se vogliamo andare su strada alternativa che esiste ci vuole del tempo: per un nuovo termovalorizzatore almeno 3 o 4 anni, per iniziare la sperimentazione si potrebbe iniziare nei prossimi 12-24 mesi”.
Chi è contrario all'opzione termovalorizzatore è il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che, fermo sulle sue posizioni iniziali, risponde a Zaghis: "In questa vicenda io sono il facilitatore. Posso dire però che non sono d'accordo per quanto riguarda la soluzione di un termovalorizzatore. Ciò non vuol dire che io possa sostituirmi a chi deve prendere le decisioni".
Quanto alla localizzazione della discarica di servizio per Roma, il manager di Ama ha replicato: "La domanda dovete farla alla sindaca Raggi. Io sono come un pilota che aspetta di ricevere indicazioni su dove andare". Mentre Costa dice: “So che gli uffici tecnici della Regione così come quelli del Comune, della città metropolitana e anche di Ama, in questi giorni, in queste ore, stanno definendo il percorso, per cui io direi guardiamo un attimo alla definizione del percorso, cioè rimaniamo all'aspetto tecnico, perché altrimenti facciamo una valutazione su una cosa che non aiuta a risolvere il problema. Vediamo i tecnici che cosa ci dicono".
Ecco quali sono i sette siti su cuoi stanno lavorando Comune e Regione: Falcognana, impianto di Ecofer a pochi di chilometri dal santuario del Divino Amore, è in pole position; al secondo posto, a un chilometro di distanza, c'è la discarica Cortac in zona Porta Medaglia; terza posizione, stavolta per lo stoccaggio dei rifiuti, sarebbe la discarica della società Adrastea in via Canestrini. Le altre opzioni sono via della Selvotta, via della Pisana, Ponte Malnome e Corcolle.