Roma

Rifiuti Roma: il ministro contro Raggi e Zingaretti: "Pulite subito la città"

Il diktat del Governo a Raggi e Zingaretti sull'invasione dei rifiuti a Roma: “Fate un piano rifiuti e poi gli impianti”

Rifiuti a Roma il ministro Costa alza la voce contro il Comune di Virginia Raggi, l'Ama e la regione Lazio di Zingaretti: "Per me dieci giorni sono un tempo lunghissimo, si deve fare ancora prima, perché ci sono 40 gradi e perché i rifiuti non possono stare per strada".

Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, parlando dell'ordinanza della Regione Lazio per risolvere il problema dei rifiuti a Roma. A margine della presentazione del rapporto Ecomafia al Senato, Costa ha spiegato: "Sono riuscito a vedere sia la Raggi che Zingaretti per pianificare qualcosa che vada oltre, cioè qualcosa in cui ognuno faccia il suo ma ci spenda anche qualcosa. L’ordinanza ha proprio questo senso, di poter dire: apriamo tutti gli impianti fino al massimo delle loro capacità, ma strutturiamo anche una pianificazione dei rifiuti che possono andare in questi impianti, quindi facciamo un business plan che consenta un piano straordinario di raccolta dei rifiuti a Roma da parte dell’Ama tramite applicazioni previste dal testo unico degli enti locali. Sono elementi che danno quel di più per non entrare in emergenza ma per rimanere nel concetto di criticità ambientale, perché in emergenza non si deve entrare: è estremamente pericoloso. Invece, rimanendo nel concetto di criticità ambientale, l’ordinanza serve a mettere un punto. Poi è chiaro che per me dieci giorni sono un tempo lunghissimo, si deve fare ancora prima, perché ci sono 40 gradi e perché i rifiuti non possono stare per strada.

E ha aggiunto: “Se c’è una condizione di straordinarietà ora è il momento di affrontarla. Poi ci sono medio e lungo termine, sennò noi inseguiremo sempre criticità ambientali a Roma come in altre città, ma questa è anche la Capitale d’Italia. Io ho proposto una road map, accettata sia dal Comune che dalla Regione, che prevede anche un medio termine, che vuol dire sistemare i rifiuti per non ritornare in criticità, e anche il lungo termine, cioè un piano regionale dei rifiuti e la costruzione degli impianti. Per cui finalmente uno può dire ‘ho una visione più ampia, oggi l’affronto così, appena finita questa emergenza ho modo di portare i rifiuti ad esempio all’estero'; sto lavorando io su questo, per consentire di vedere la luce al piano regionale rifiuti e agli impianti di essere costruiti. Mi sembra - ha concluso il ministro - che finalmente si stia mettendo in campo qualcosa di concreto". 

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