Roma
Rifiuti Roma: per Raggi e i 5 Stelle è l'ennesimo fallimento annunciato
L'intervento sulla vicenda dei rifiuti di Roma di Cristina Grancio. L'attacco al presidente della Commissione Ambiente, Diaco
di Cristina Grancio *
La gestione dei rifiuti di Roma non poteva e non doveva essere un argomento da trattare, per così dire, sottogamba; la giunta Raggi, invece, anche su quello che sapeva essere per la Capitale un nodo nevralgico, scoperto, fallisce miseramente, facendosi trasportare dall’inerzia così come nella quasi totalità delle tematiche in cui la stessa si è imbattuta.
Cosa sta succedendo in questi giorni in tema di rifiuti? E’ sotto gli occhi di tutti, fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle, che - Roma in un continuo rimpallarsi di responsabilità con la Regione Lazio su qual dei due soggetti è deputato a scegliere una strategia nel definire le località per l’individuazione di una discarica - sta esasperando gli animi del quadrante più martoriato di Roma la Valle Galeria. Area dove per 40 anni è stata attiva la discarica di Malagrotta e che ora i suoi cittadini vorrebbero, a ragion veduta, che questo territorio fosse bonificato, come prevede la legge, e non considerato idoneo ad accogliere una nuova discarica.
Il 31 dicembre, però mentre ci si preparava a brindare al nuovo decennio, con una modalità figlia della peggior politica, propria di chi è avvezzo ai giochi di palazzo, la Giunta Raggi ha approvato e votato una delibera di per individuare nella località di Monte Carnevale (vicinissima a Malagrotta) il luogo della nuova discarica, quella definitiva, da realizzarsi entro 18 mesi, in accordo con la regione Lazio.
La Regione dal canto suo ricambia il gravoso compito assolto dalla Giunta Raggi, individuando al di fuori del territorio del comune di Roma una discarica momentanea, in attesa della realizzazione di quella definitiva, e bypassando quello che, invece, imponeva la norma una gestione dei rifiuti all’interno del proprio territorio.
Monte Carnevale si trova, come noto, nel territorio del municipio XI, quello già definitivamente perso dall’amministrazione municipale cinque stelle, la prossima primavera tornerà alle urne, il suo presidente è stato sfiduciato. Il bilancio di opportunità politica è presto fatto, e, probabilmente, sarà sembrato alla Raggi una mossa politicamente astuta, quello di scontentare un municipio che oramai del Movimento 5 Stelle non vuole sentire nemmeno più l’odore.
A tali conclusioni ci porta quasi per mano quanto le dichiarazioni rese dal cinque stelle Daniele Diaco, Presidente della Commissione Capitolina Ambiente, nel momento in cui afferma che “non se lo aspettava” (cfr. “Affariitaliani” venerdì 3 gennaio “Discarica a monte carnevale, la rivolta dei fedeli m5s: raggi spalle al muro”).
La scelta di una discarica per queste ragioni giustifica lo stupore e la meraviglia di un presidente della commissione capitolina competente per materia che non si aspettava una tale scelta.
Qualcuno ovviamente si immaginava che il municipio XII confinante con la zona di Monte Carnevale, avrebbe registrato, per le medesime problematiche, le insofferenze dei cittadini, era quindi necessario far calare dall’alto le decisioni, giacché questo territorio è presieduto dalla moglie del predetto presidente Daniele Diaco, presidente del municipio a cui ora per salvare la faccia non resta che minacciare le dimissioni. Riconosco a pieno le modalità del Movimento 5 Stelle che considera i suoi eletti come lo zero assoluto, utili solo a realizzare le scelte prese da altri.
Temo, purtroppo che la Valle Galeria avrà la sua discarica se non sarà veramente “guerra aperta” perché l’amministrazione è con le spalle al muro, minacciata di essere commissariata in materia di rifiuti dalla Regione Lazio. L’inerzia tradottasi nell’incapacità di saper amministrare e sviluppare un programma sui rifiuti, che almeno sulla carta sembrava essere chiaro, ha portato Roma a sprofondare nella immondizia e fare passi indietro così devastanti da doversi rassegnare ad una nuova grande discarica che mai la capitale avrebbe voluto.
L’incapacità di applicare una politica trasparente, di condivisione e di giustizia sociale avrebbe voluto che il peso dei rifiuti fosse democraticamente suddiviso su tutti i municipi con la creazione delle 15 isole ecologiche. Per fare questo si sarebbe dovuto ascoltare e parlare ai territori nel modo giusto perché, diciamolo pure, il tema dei rifiuti rimane indigesto a tutti.
Forse chi ora ascolta con interesse è il caro Cerroni che quell’area doveva bonificarla e invece si trova accanto una nuova discarica…e allora lecito che lo stesso si interrogherà su che senso abbia bonificare quell’area? Siamo convinti che la precedente individuazione nei mesi scorsi delle varie aree, Falcognana e Tragliatella non siano state usate per un mero giro di valzer?…
A dimettersi, prima ancora del Municipio dovrebbe essere il Presidente Diaco che gestisce una commissione cruciale come quella ambiente e a cui non è proprio concesso rispondere che non se lo aspettava sull’argomento più scottante che probabilmente affronterà la sua commissione in questa consiliatura. Ci mancava che aggiungesse che se c’era dormiva.
* Cristina Grancio, consigliere DemA Gruppo misto