Roma
Rifiuti, sequestrata e commissariata Malagrotta. Roma a un passo dal baratro
Blitz del Nucleo Forestale dei carabinieri che fermano gli impianti di trattamento: 31 indagati
Malagrotta, i Carabinieri del Nucleo Forestale sequestrano gli impianti di trattamento dei rifiuti su disposizione del sostituto procuratore Albero Galanti che li affida a un custode giudiziario nominato dall'Agenzia regionale per l'ambiente Arpa per la gestione.
Nel blitz all'alba con perquisizioni in tutte le società sono stati notificati 31 avvisi di garanzia ad altrettanto dirigenti e amministratori di 13 aziende poste sotto sequestro e si tratta dei “colossi” dello smaltimento dei rifiuti che operano in provincia di Frosinone e Latina e che servono oltre 120 Comuni. Con loro anche una serie di lavoratori di analisi che avrebbero certificato la qualità dei rifiuti da trattare come urbani, mentre erano pericolosi.
Secondo il capo d'accusa, gli amministratori di società di smaltimento e laboratori di analisi, “in concorso tra loro organizzavano e gestivano un ciclo di smaltimento di grosse quantità di rifiuti abusivamente”.
La replica del legale della società E-Giovi, che gestisce gli impianti di trattamento di Malagrotta è una sfida alla Procura. Scrive l'avvocato Alessandro Diddi a proposito del sequestro: “L’ipotesi investigativa delittuosa, presupposta al provvedimento di sequestro, muove da una presunzione di difficile comprensione e cioè che pur trattando rifiuti urbani – per definizione legislativa non pericolosi – gli impianti generano rifiuti pericolosi e che, in tal modo, sarebbero stati frodati i comuni che li producono. Ciò non è vero perché non esiste in natura alcun principio che possa trasformare i rifiuti urbani in rifiuti pericolosi ma, quandanche fosse vera la premessa, il maggior costo di smaltimento per i presunti rifiuti pericolosi lo avrebbero dovuto pagare i cittadini utenti perché nel Lazio vige il regime di tariffa amministrata ed è la Regione che fissa la tariffa a consuntivo dei costi sostenuti e documentati dai gestori degli impianti. E fino ad oggi i costi esposti in tariffa sono quelli riferiti ai rifiuti non pericolosi per il trattamento in discarica”.
LE SOCIETA' SOTTO SEQUESTRO
E sulla nomina del commissario: “La Procura ha nominato un commissario per la gestione di questo difficile momento a cui da domani si prospetterà l’alternativa se interrompere la raccolta dei rifiuti nel Lazio, a cominciare da Roma, o perpetrare quello che secondo la procura di Roma sarebbe un reato. Questa ennesima iniziativa della Procura del Tribunale di Roma rischia di spingere definitivamente nel baratro la città di Roma”.