Roma
Rifiuti, sindaci della Provincia in rivolta: Raggi contestata in aula
Caos in aula Giulio Cesare, il discorso del sindaco interrotto dalle urla "vergogna" e "dimissioni"
L'immondizia di Roma finisce nei siti Unesco della Provincia. Sindaci e amminstratori locali arrivano in Campidoglio per dire no alle "aree bianche" individuate dal Comune, contestando il sindaco Raggi durante l'assemlea capitolina straordinaria sui rifiuti.
A guidare la protesta Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, autore di un appello bipartisan, firmato da amministrati Pd fino al Centrodestra, per impedire l'arrivo dei rifiuti romani nei Comuni della Provincia Capitolina. Pascucci annuncia: "Siamo pronti a ogni tipo di lotta per salvaguardare il nostro territorio dall'arrivo di discariche". Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli, aggiunge: "Noi vogliamo essere coinvolti nel processo decisionale per la creazione di nuovi siti. Non accettiamo che decisioni, in particolare su discariche, vengano prese senza il nostro coinvolgimento".
L'accusa indirizzata al sindaco Raggi, a capo anche dell'ente Città Metropolitana, è di aver ignorato le indicazioni dei singoli sindaci, inserendo nella mappa dei siti disponibili per nuovi impianti, inoltrati alla Regione Lazio, anche aree sotto tutela e addirittura siti Unesco come quello di Cerveteri.In occasione dell'Assmblea capitolina, i consiglieri capitolini del gruppo Pd si sono vestiti da sacchetti dell'immondizia, indossando delle grandi buste nere per i rifiuti, per portare in aula la protesta dopo settimane di disagi nella raccolta e nello smaltimento del pattume dalle strade. I consiglieri dem hanno esposto alcuni cartelli con scritte come "Raggi, il vento è cambiato: puzza" e poi "Roma affoga nei rifiuti".
In programma tra le forze di opposizione la presentazione di una mozione, per chiedere alla sindaca Virginia Raggi di valutare il ritiro delle deleghe all'assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari."Le criticità sui rifiuti hanno giustamente esasperato i cittadini e anche noi. Occorre ricordare però che l'11 dicembre e' andato a fuoco il Tmb Salario, che trattava un quarto dei rifiuti cittadini. La città è stata messa a dura prova. In questo momento che avrebbe dovuto vedere il contributo di tutti sono partite le solite polemiche - ha dichiarato il sidaco Virginia Raggi, nel corso del suo intervento in apertura della seduta - Qui oggi non c'è nessuna volontà di attribuire responsabilità ad altri - ha aggiunto - o non prendersele. La mia è una chiamata alle armi, se non siamo uniti i nostri sforzi dovranno essere moltiplicati e prolungati".
"Roma non vuole discariche neanche nel territorio della Città metropolitana. Lo dico ai sindaci che sono qui: non vogliamo altre discariche - ha ribadito Raggi - Mistificare la questione delle aree bianche non farà prendere più voti alle Europee. Serve il coraggio di dire che è il momento di cambiare tutto. Come abbiamo risollevato Atac risolleveremo anche Ama. Quando abbiamo detto che avremmo salvato l'azienda dei trasporti siamo stati insultati e derisi e ora Atac è salva e stanno arrivando i nuovi bus. Chi pensa che ci tireremo indietro con Ama non ha capito, la città sarà pulita e l'azienda verra' risanata. È una battaglia epocale che vinceremo perché Roma non merita di essere maltrattata, e chiedo a tutti di essere uniti".
La seduta è stata poi sospesa causa proteste in aula Giulio Cesare, soprattutto da parte delle opposizioni. Diverse persone presenti tra il pubblico hanno iniziato ad urlare "vergogna" e "dimissioni" interrompendo il discorso della sindaca. Per il consigliere Pd al Municipio X Athos De Luca è stato chiesto l'allontanamento dall'aula, mentre cercava di esporre uno striscione, per questo il militante Dem si è sdraiato in terra.