Roma
Rifiuti: Zingaretti e Raggi pavidi. Muraro e Bertolaso: “Serve un commissario”
Al convegno dei Radicali denunciata l'incapacità di Regione e Comune di prendere decisioni sugli impianti di smaltimento per paura delle ritorsioni elettorali
di Fabio Carosi
L'emergenza rifiuti a Roma? “Non è mai finita. Anzi, è destinata ad aggravarsi a causa di Regione Lazio e Comune di Roma incapaci di prendere decisioni”. L'unica soluzione è la nomina di un commissario straordinario. Parola di Paola Muraro, ex assessore della Giunta Raggi e Guido Bertolaso, ex capo della Protezioni Civile, già in prima linea nel caos rifiuti di Napoli e della Campania.
La soluzione che tuti auspicano ma che nessuno ha mai avuto il coraggio di porre alla pubblica attenzione, arriva dal convegno organizzato dai Radicali Italiani (Chi ha paura dei Termovalorizzatori) in cui si sono confrontati tecnici, utenti ed esperti legislativi del settore.
Di particolare rilievo l'intervento di Paola Muraro che senza mezzi termini ha spiegato come il nodo dell'assenza degli impianti sia una boutade: “Ci sono, eccome se ci sono ma giacciono ferme le richieste di autorizzazione”.
Ma su tutta la vicenda dei rifiuti, dalle discariche agli impianti di termovalorizzazione, ciò che è emerso è l'estrema ignoranza della popolazione e dei comitati rispetto alla presunta pericolosità degli impianti, a tal punto da ignorare le esperienze delle capitali europee e delle città del Nord Italia dove i termovalorizzatori sono una risorsa che dà lavoro e regala energia a basso prezzo, oltre a garantire una tariffa dei rifiuti bassa. A Roma no. Chi soffia sugli impianti cavalca la paura e agita la tecnologia come se fosse un mostro, anche se poi il vero mostro romano della monnezza è la politica che non ha mai voluto affrontare il nodo impianti per paura di segnare il proprio consenso popolare.
Ecco allora che Guido Bertolaso ha rispolverato la ricetta che ha permesso a Napoli e alla Campania di uscire da un'emergenza sanitaria. “La situazione si può affrontare con decisioni rapide e chiare in una materia complessa che implica un controllo assiduo sulle filiere malavitose, una forte partecipazione democratica con le popolazioni del territorio e poteri, come l’impiego dell’Esercito, laddove le resistenze di interessi tentano di ostacolare decisioni che riguardano il futuro delle comunità”. Il messaggio all'incapacità di 7 anni di governo regionale di Nicola Zingaretti e a quasi 4 anni di Virginia Raggi è chiaro: “Bisogna stare sul pezzo e prendersi le responsabilità delle proprie decisioni”. Traduzione: per far uscire Roma dalla melma in cui si trova da anni, l'unica soluzione è bypassare la politica e dare pieni poteri ad un commissario. Fosse pure per “autorizzare il gassificatore di Malagrotta di proprietà di Cerroni”, come ha ricordato Paola Muraro, sfidando il Movimento che l'aveva portata a dare una svolta nei rifiuti.
E se non fosse chiaro lo scenario, Bertolaso ha concluso: “I rifiuti sono come l’acqua e comunque da qualche parte vanno a finire spesso senza controllo e con danno della salute. Eppure le soluzioni esistono e si stanno sperimentando in tutta Europa dove l’industria dei rifiuti e del riciclo, che deve essere controllata dalla mano pubblica, macina utili”. A Roma macina polemiche, genera comitati e le tariffe più alte d'Italia.