Roma

Rifiuti, Zingaretti vara il piano d'agosto. Il Pd perde la testa contro Raggi

Approda martedì in Consiglio regionale il nuovo piano rifiuti del Lazio. Ma è solo una revisione del piano Polverini. Dibattito strozzato dalle vacanze

di Donato Robilotta

Approda direttamente in Consiglio Regionale, il 28 Luglio, il piano regionale dei rifiuti. Una cosa grave, perché un provvedimento di tale importanza aveva bisogno di una ampia discussione in commissione, cosa che non avverrà in aula, dove complice il generale Agosto il provvedimento verrà liquidato in breve tempo. Con la maggioranza che potrà sempre presentare il cosiddetto maxi-emendamento che fa decadere tutti gli emendamenti di opposizione e maggioranza e chiude ogni discussione.

E' un film già visto. Il centro destra ha protestato, ma se fosse stato presente in commissione rifiuti le opposizioni avrebbero avuto i numeri per bocciare il passaggio del provvedimento direttamente in aula e iniziare la discussione in commissione. Certo la conferenza dei capigruppo avrebbe potuto sempre farlo ma con un diverso parere della commissione competente sarebbe stato un po’ più complicato dal punto di vista regolamentare ed anche di buon senso. Sarebbe stato un atto di grave prevaricazione politica.

Probabilmente gli eventi sono precipitati con la decisione del presidente della commissione di lasciare il movimento 5stelle e passare al gruppo misto. E’ lui l’alfiere della norma anti Raggi che prevede per Roma città un proprio e autonomo ambito territoriale, dentro il quale va chiuso il ciclo dei rifiuti, mentre oggi l’ambito è su base provinciale. Proposta che ha fatto proseliti sia nel Pd che nel centrodestra.

La norma anti-Raggi

Il testo che approda in aula, dopo l’approvazione in giunta, prevede questa norma anti Roma, con la motivazione che la Capitale deve essere autonoma e non deve più scaricare il suo problema dei rifiuti sulla provincia. Senza tener conto che i rifiuti di alcuni comuni della provincia, come Fiumicino e Ciampino, da anni vengono smaltiti negli impianti di Roma.

Appena la Raggi si è insediata Zingaretti ha subito cominciato a dire alla sindaca che Roma doveva dotarsi di una discarica, mentre è stato sempre d’accordo con la stessa Raggi a dire no al termovalorizzatore, e per obbligarla a questa decisone ha inserito nel piano rifiuti la norma dell’Ato di Roma.

Su questo punto, grazie anche alla mediazione del ministero dell’Ambiente, era intervenuto un accordo tra il Campidoglio, che si impegnava a individuare il sito della discarica all’interno del territorio di Roma, e la Regione, che in questo caso si impegnava a modificare l’ambito cancellando la norma anti Roma. La Raggi ha individuato il sito della discarica a Monte Carnevale, Zingaretti ha fatto approvare in giunta una delibera che da mandato all’assessore Valeriani di presentare un emendamento per cancellare l’Ato di Roma. Vedremo se il testo verrà modificato in aula a fronte di un vasto fronte trasversale anti Roma.

Nel merito voglio dire che il testo unico sull’ambiente, il decreto legislativo 152 del 2006, prevede che gli Ato siano costituiti su base provinciale.Inoltre quello che si discuterà in Consiglio Regionale non è un nuovo piano, ma la revisione del piano della Polverini del 2012 che a sua volta era la revisione del piano rifiuti della giunta Storace del 2002, che prevedeva l’impiantistica su base provinciale. Una volta costruita la totalità dell’impiantistica presente non puoi cambiare gli ambiti altrimenti fai solo danni.

Il bluff degli Ato

Oltre tutto se non fosse per il Tmb di Guidonia, di recente dissequestrato dalla magistratura, e per quello di Albano, che entrerà in funzione appena finita la ristrutturazione post incendio, la Provincia non avrebbe impianti a sufficienti. Così come c’è una carenza di discariche dopo la chiusura di quella di Colleferro. Ad oggi l’unica discarica presente sul territorio della Provincia di Roma è quella di Civitavecchia che è in fase di esaurimento. Infatti parte consistente dei rifiuti della provincia vanno ad Aprilia che fa parte dell’Ato provinciale di Latina.

Quindi questa pretesa dell’autosufficienza della provincia rispetto a Roma è solo propaganda. Infine, ai fautori dell’Ato solo di Roma, tra cui autorevoli rappresentati del Pd, faccio presente che oggi esiste la Città Metropolitana di Roma Capitale, nuovo ente, che ha preso il posto di tutta la Provincia, voluto fortemente dal Pd, con la legge Del Rio, come un unico ente territoriale. E’ paradossale che proprio il partito che ha voluto che la città metropolitana di Roma coincidesse con tutta la provincia oggi voglia lo spezzettamento dell’ato separando Roma dalla Provincia.