Roma
Riforma Roma Capitale: Camilli dice ok, ma intanto serve "gente competente"
Il presidente di Unindustria fa notare che per dare più poteri alla Città servono anni, mentre la gestione ordinaria ha bisogno di fondi e persone all'altezza
Quella sulla richiesta di una riforma che dia più poteri a Roma Capitale "è una discussione che si fa da tanti anni", dice il presidente di Unindustria Angelo Camilli in un'intervista al Caffè di Roma, ricordando le proposte in tal senso della propria organizzazione. Ma intanto, per la gestione ordinaria, aggiunge che servirebbero fondi e gente competente.
"Roma ha una estensione territoriale 6 volte quella di Milano ed il doppio degli abitanti e come estensione in Europa è seconda solo a Londra, ma riceve finanziamenti uguali, non considerando gli oneri e l'impatto sulla città del ruolo di capitale. Consideri che prima della pandemia entravano giornalmente nella Capitale poco meno di 1 milione di persone al giorno oltre ovviamente gli abitanti di Roma. - spiega Camilli - Secondo un nostro studio trasformare i municipi in comuni veri e propri sarebbe già un grosso passo avanti, temo però che servano tempi lunghi per realizzare queste riforme, ma questo non ci deve assolutamente distrarre dal fatto che anche la gestione ordinaria della città è fondamentale e qui non servono grandi riforme ma soltanto gente competente e preparata e risorse economiche ben definite. Poi servono grandi progetti", afferma.
Quanto ai rapporti con il Campidoglio, il presidente di Unindustria sottolinea: "Abbiamo sempre cercato il dialogo con il Comune, proponendo le nostre progettualità per la città alla sindaca Virginia Raggi. Penso per esempio al Masterplan Roma Futura 2030-2050, basato su un'analisi degli scenari strategici utili a pianificare lo sviluppo con un orizzonte temporale molto significativo. Su questo come su altri argomenti il dialogo è stato purtroppo e non per colpa nostra poco costruttivo. Negli ultimi mesi, tuttavia l'atteggiamento della sindaca è molto cambiato e questo non può che farci piacere. Con la Regione, invece, il confronto è stato continuo, a tutti i livelli. Abbiamo apprezzato questo modo di operare, che ci ha consentito, sempre con grande reciproco rispetto, - prosegue - ed anche in alcune circostanze con posizioni diverse di lavorare insieme per raggiungere importanti traguardi che hanno sempre come obiettivo finale quello dello sviluppo della crescita e della nostra regione". Camilli rimarca che Unindustria ha "una piattaforma di proposte che stiamo condividendo con le altre associazioni datoriali. Ad esempio abbiamo lanciato il tema dei grandi eventi, come L'Expo 2030 o 2035 che la sindaca Raggi ha recepito, perchè riteniamo che gli eventi siano degli importanti contenitori progettuali per tutto quello che occorre alla città, a partire dalla trasformazione del sistema della mobilità ad una diversa gestione dei rifiuti, fino ad una gestione del verde diversa per dare a Roma un' immagine di maggiore competitività ed attrattività, che purtroppo, ha un pò perso in questi anni. Inoltre - fa notare - abbiamo lanciato l'idea di un Politecnico di Roma e del Lazio, per far crescere nuovi profili scientifici che possono servire alle imprese, ma anche al mondo della pubblica amministrazione". Capitolo vaccini. La sede di Unindustria è a disposizione per realizzare un centro vaccinale: "Sin dall'inizio della pandemia, un anno fa, il sistema delle imprese ha messo in campo tutte le procedure idonee a prevenire il contagio. Grazie a tutto questo, i luoghi di lavoro, dove già si operava nella massima sicurezza, sono diventati ancora più sicuri. L'epidemia ancora non è finita, ma abbiamo la grande arma del vaccino. Abbiamo quindi deciso di mettere a disposizione della Regione Lazio gli spazi della nostra sede, che potrebbe diventare un hub importante per tutta Roma est e non solo. Vogliamo lavorare, inoltre, su un protocollo che incoraggi le imprese associate a mettersi a disposizione per agevolare in qualunque modo la campagna vaccinale", conclude Camilli.