Roma
Ristoratori di strada al Governo: "Fateci lavorare senza restrizioni"
Gli operatori dello street food riuniti in un'associazione chiedono maggiori tutele
di Francesca Barbato
Nasce l'Associazione Italiana Ristoratori di Strada per chiedere al Governo maggiori tutele. Il presidente, Alfredo Orofino: "Non siamo ambulanti, al Governo chiediamo di poter lavorare".
I ristoratori di strada si sono costituiti associazione e hanno comunicato i loro obiettivi durante una serata di presentazione martedì 1 febbraio. Nel corso della serata c'è stato l'intervento video anche del viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin che ha evidenziato il ruolo importante nella filiera alimentare che svolgono i ristoratori di strada.
Orofino: "Associarsi vuol dire dare qualità"
Il presidente Alfredo Orofino ha ricordato l'importanza dell'indotto dato dallo street food: "Il mercato dello street food è importante perchè genera un indotto importante e un indotto commerciale molto vasto. Quando noi facciamo eventi in giro per l'Italia riempiamo gli alberghi, andiamo anche noi a mangiare a ristorante. Senza considerare poi l'indotto che si occupa di street food come le grandi aziende".
Orofino: "Noi operatori bistrattati dalle istituzioni"
Sul perchè sia stata costituita l'associazione Orofino ha spiegato: "Questa idea di evolverci non nasce da un mio vezzo, ma da una necessità condivisa con gli altri operatori che durante la pandemia sono stati bistrattati dalle istituzioni senza neanche essere presi in considerazione. Abbiamo aperto l'associazione per cercare di organizzarci e per andare al tavolo delle trattative dell'amministrazione. Quando si pensa allo street food si pensa a un cibo scadente, ma non è così. All'interno dell'organizzazione molte persone si occupano di igiene e seguono tutta la filiera".
L'appello dei ristoratori di strada al Governo: "Per lavorare abbiamo bisogno di assembramenti"
Orofino lancia infine un appello al Governo:"Siamo gente di strada, abituarci a rimboccarci le mani. Al Governo chiediamo semplicemente di lavorare senza grandi restrizioni perchè chi fa street food non è un ambulante come erroneamente ci hanno considerato. Battiamo i pugni affinchè ci facciano lavorare nel miglior modo possibile. Le restrizioni sono un grave danno per il nostro settore perchè non possiamo creare assembramenti, ma quando si fa un evento che dura tre giorni noi abbiamo necessità di fare assembramenti".