Roma

Rivolta a Rebibbia, detenuto aggredisce agenti. I sindacati: “Manca personale”

Il detenuto del reparto G12 ha ferito 3 assistenti capo della Penitenziaria ed ha distrutto una stanza. Il sindacato Sappe: “Il ministero non ci tutela”

Rivolta nel carcere di Rebibbia, un detenuto ha aggredito tre agenti di Polizia penitenziaria durante il turno pomeridiano all'interno del reparto G12 comuni. I sindacati su tutto le furie per la carenza di personale aggravate dalle ferie estive e si scagliano contro il ministero della Giustizia.

A riferire dell'aggressione è Donato Capece, segretario generale del sindacato Sappe: “Durante il turno pomeridiano, all'interno del reparto G12 comuni - racconta Capece in una nota - un detenuto psichiatrico, con numerosi pregressi disciplinari gravi e reati commessi in carcere, ha ferito 3 assistenti capo della Polizia penitenziaria, ha distrutto una stanza ed è attualmente sorvegliato a vista".

"Quanto accaduto - afferma ancora il leader del Sappe - oltre alle gravi ripercussioni per il personale, va ad intaccare in maniera significativa il già esiguo numero di personale presente, poiché in atto il piano ferie estivo. Nonostante tutto questo, non solo il detenuto è ancora a Rebibbia, ma addirittura sempre dentro lo stesso reparto".

Capece dunque parla di "stillicidio continuo e quotidiano", ma, aggiunge, "purtroppo non vediamo azioni decise da parte di ministero della Giustizia e Dipartimento Amministrazione penitenziaria tese a tutelare i poliziotti, finalizzate a contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotte e poliziotti contusi, offesi e feriti e addirittura colpiti dal lancio di feci e urine dei detenuti, con celle devastate ed incendiate".

 

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