Roberto Giachetti come Gasmann. Nel futuro c'è il doppiaggio
Il deputato Pd interpreterà i curricula vitae di Matteo Salvini e Luigi Di Maio
Roberto Giachetti pronto leggere i curricula vitae e studiorum di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E lo farà ricalcando le orme di Vittorio Gasmann, perché il suo sogno mai realizzato era quello di fare il doppiatore.
Ironico e scanzonato, come sempre, Roberto Giachetti raccoglie la sfida e sta al gioco, dimostrando ancora una volta di avere la grandezza di chi non si prende troppo sul serio. L'invito è arrivato dal ristorantino letterario a km utile Titta al 162 di via Emanuele Filiberto, che inaugura una nuova stagione del Monday Reading, gli apericena letterari che vedono protagonisti personaggi noti impegnati nella lettura di testi antitetici alla loro formazione e cultura. L'appuntamento è per stasera alle 20.30.
“Ho avuto le bozze, ma non sarà molto impegnativo perché non sono lunghissime”, ha scherzato Giachetti intervistato da Radio Cusano Campus. “Me l’hanno chiesto e io ho accettato. Io vorrei farlo alla Gasmann, perché il mio sogno mai realizzato era quello di fare il doppiatore. Ho scoperto molte cose dai curricula, ad esempio che Salvini è arrivato a pochi esami dalla laurea, ma non si è laureato. Ho scoperto anche che aveva presentato una lista al Parlamento Padano, che si chiamava ‘comunisti per la Padania’. Il cv di Di Maio è un po’ più breve di quello di Salvini, ma è anche vero che lui è più giovane”. E ai microfoni di “L'Italia s'è desta” ha aggiunto: “E’ una cazzata dire che la sinistra snob prende in giro per i curricula. Quando è uscita la polemica, io ho sempre difeso Di Maio affermando che la tempra politica non dipende dai titoli di studio o da quello che ha fatto prima di entrare in politica. Ci sono persone che hanno dimostrato grandi capacità pur non essendo laureati e non avendo alle spalle grandi lavori”.
Il deputato del Pd, all'indomani del “Zingaretti day”, ha parlato della situazione del Partito Democratico: “Il nostro problema è stato che, indicata una sceneggiatura condivisa anche dagli elettori, col passare del tempo si è dovuto fare fronti ad attacchi e bordate costanti sia sulla leadership di Renzi sia sull’operato del governo”. Poi avverte il presidente della Regione Lazio: “Zingaretti ricade nell’errore di rapportarsi e misurare ciò che si deve e non si deve fare sulla base delle scelte della classe dirigente. Non lo si fa proponendo alleanze che tra l’altro ci vedrebbero subalterni, ma mettendo in campo politiche che restituiscano al PD battaglie su determinati valori e ideali che sono nelle nostre corde e nella nostra storia. Quando avremo un congresso mi auguro che le scelte politiche dei candidati siano scelte chiare che lascino la possibilità al nostro popolo di poter scegliere”.
Ex candidato sindaco di Roma, Roberto Giachetti ricorda l'esperienza della campagna elettorale “devastante sul piano umano” e giura: “Stavolta dico di no. C’è un dispendio di energie e diventi ricettacolo di tutta una serie di cose drammatiche, che una volta che ti rimangono dentro ti segnano. Penso che per poter affrontare i problemi di Roma, peraltro come ce li lascerà la Raggi, ci vuole una forza che io non ho. Stavolta quindi dico con certezza che non mi ricandiderò, se poi lo farò sputatemi in faccia. Poi magari meglio candidare qualcuno più vincente di me”.
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