Roma

Roberto Gualtieri al giro di boa dei 3 anni: il sindaco supera il 7; ombre e luci nella Giunta. Ecco le pagelle degli assessori

Promossi a pieni voti Scozzese, Alfonsi, Catarci, Onorato, Patanè e Segnalini. Per gli altri poche luci e tante ombre

Roma: 3 novembre 2021 e tra pochi giorni il terzo compleanno della Giunta di Roberto Gualtieri. Chi scrive ha visto entrare in Campidoglio un sindaco che si chiamava Franco Carraro e da allora ha seguito la città vedendo al lavoro Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino, Raggi e anche i commissari prefettizi. Dopo 3 anni di lavoro, la Giunta supera ampiamente la sufficienza con 6 assessori su 12 e il sindaco che passa da un voto negativo ad uno più che positivo: 7+.

Ma chi governa deve fare i conti con i risultati confrontati con le promesse elettorali. Ecco quindi un bilancio sintetizzato nei “numeri”.

Scozzese, Bilancio: 7

I conti tornano mentre il Governo taglia. Un ottimo lavoro e soprattutto nel silenzio assoluto. Il prezzo è in qualche taglio che ha mascherato bene, facendo contenti tutti o quasi. Tiene bene i cordoni ella borsa.

Sabrina Alfonsi, Agricoltura e Rifiuti: 6

Se il comandante Gualtieri ordina il soldato Alfonsi si mette sull'attenti e obbedisce. Sui rifiuti, Roma non è pulita come da promesse che la politica dovrebbe smettere di fare una volta per tutte, certamente meno sporca. Ed è già un risultato. Programmi e strategie, giudizio sospeso.

Catarci, Personale e Servizi informatici, sostituito da Bugarini: 7

S'è preso la croce del Personale e poi la croce dei Servizi Informatici elettorali e sui flop ja “coperto” bene le colpe altrui. Ha sempre parlato poco. Ora la prova del Giubileo che vuole Papa Francesco, quello Sociale. E a Roma sociale significa gli “ultimi”.

Funari, politiche sociali 4,5

La politica è una cosa fare la missionaria è tutt'altro. Da leggere al contrario, quindi: rio, ottima missionari, paga il prezzo di via del Castro Pretoriano dove ancora non si è capito cosa accadrà. Ha messo la firma sulla sconfitta annunciata della tensostruttura a Termini.

Gotor, Cultura, sostituito da Smeriglio: 4

E' passato e non ha lasciato il segno. Con lui la Cultura non è stata né un'arma, né un problema.

Lucarelli, Attività Produttive: 4

Vale come i suoi follower sulle dirette social, segnate da una platea composta da 4 al massimo 5 appassionati. Tra l'apparire e l'essere non ha dubbi. Sui dehors ha mostrato il dirigismo più estremo, ma a vincere sono stati i Vigili quando hanno tirato fuori il metro e le multe.

Onorato, Turismo e Grandi Eventi: 7,5

Se c'è una stella che brilla nell'universo di Roma è l'assessore ai Grandi Eventi. In giunta lo prendono in giro perché di sé dice che tutto quello che tocca diventa oro. Ignora cosa sia l'iperturismo e riempie piazze e palchi, tutto nel centro storico perché il resto della città è un po' lontano e triste. Se molla la presa, Roma perde un funambolo creativo. Sugli impianti sportivi si vede qualcosa ma è una lucetta che stride con le tempeste luminose dei suoi giga ecventi.

Patanè, Mobilità e Trasporti 7

Chi tocca i trasporti muore e l'assessore sopravvive a tutto. Bus, metro, scale mobili progetti e sogni li incasserà quando farà sicuramente altro. Triste destino quello del “lavoro sporco”, ma sporco ma qualcuno lo dovrà pur fare. Il voto alto è per far si che non fugga a Barcellona o a Berlino per provare l'ebbrezza di trasporti efficienti. Mille taxi non possono bastare.

Pratelli, Scuola: 4

Ogni problema di relazione i con sindacati, cittadini e utenti nasce dalla scuola. Se fosse una studentessa andrebbe ogni anno con i crediti a settembre.

Segnalini, Lavori Pubblici: 6

Dall'Anas con furore è riuscita a riparare le buche ma la programmazione dei cantieri offuscherà il lavoro delle voragini. I video mentre asfalta le strade, se fossero arricchiti da un balletto, spopolerebbero sui social. Per un tecnico niente male la prova dello show business ma non è quello il suo lavoro.

Veloccia, Urbanistica: 6 meno meno

I compitini sono eseguiti tutti. Pensare all'Urbanistica è però una materia completamente diversa. Qualcuno gli spieghi che dalla sua torretta di comando si decido lo sviluppo di Roma. Alcune operazioni di recupero come i toponimi o i piani di zona lo trascinano alla sufficienza.

Zevi, Patrimonio: 5

Tante premesse e tante promesse. Poi le “cose” viaggiano ad andamento lento. Dai palazzinari alle associazioni sono in fila per attendere risposte. Il pregio? Parla poco.

Gualtieri: 7

Anzi “7+” come incoraggiamento. Tiene a freno gli impeti degli assessori, controlla poco le iperbole di alcuni di loro e siccome non “striglia” mai chi supera il confine tra le idee e la realtà, perde mezzo punto sul voto definitivo. Per buche, determinazione, controllo della città in preda al delirio dei cantieri e saggezza politica nell'equilibrio col Governo in veste di Commissario, è più che promosso.

L'unico neo è quello dell'ossessione da TikTok che gli è valso su LA7 un mare di risate in prima serata. Stare con i cittadini non è emulare gli Angela o Geogop. Molto meglio una partita a scopa in un Centro anziani, adottare una famiglia e raccontare come si vive in città alle prese con la terza settimana, oppure sotto mentite spoglie fare un giro in metrò al mattino.

Visto che ormai il sindaco lo sa fare, nell'ultima parte del mandato deve decidere se passare alla storia come uno dei tanti dell'elenco di chi lo ha preceduto, oppure diventare il “sindaco del cambiamento”. Da romani e innamorati di Roma facciamo il tifo per lui. Sempre senza sconti, con buona pace di qualcuno dello staff dove qualcuno soffre di ulcera gastrica per via dei media che non ne parlano benissimo.