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Roma
Robilotta: “Bene la Muraro, Zingaretti ora faccia il vero piano dei rifiuti”

di Donato Robilotta*

Concordo con quanto dichiarato oggi dall’assessore Muraro, nel suo intervento ad un convegno alla presenza del Ministro Galletti, che “è stata una scelta miope aver chiuso la discarica di Malagrotta”.

 


Ho sempre sostenuto che una delle cause principali dell’emergenza rifiuti, che ha colpito Roma, fosse stata la chiusura di Malagrotta senza aver costruito un’alternativa per chiudere il ciclo, a partire dalla entrata in funzione del gassificatore e dall’individuazione di una discarica di servizio.

La Muraro conferma che “per la chiusura del ciclo dei rifiuti serve una ulteriore discarica, ma per decidere dove farla occorre capire la volumetria che serve”.
Per questo è necessario aspettare gli esiti del monitoraggio sulla raccolta differenziata che l’assessorato sta facendo, anche perché, nell’audizione della Sindaca presso la commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, la Muraro espresse molti dubbi sui dati della raccolta differenziata diffusi dai vertici dell’Ama dell’epoca. Ed io concordo con lei perché quel dato del 40% non mi ha mai convinto.
Non concordo invece con la Muraro con il no al nuovo impianto di incenerimento, il quarto, previsto dal decreto governativo “perché non serve a Roma in quanto ce ne sono già abbastanza”, ma di questo l’assessore ne dovrà discutere con il Ministro Galletti.

Ovviamente di questo l’assessore e la Sindaca di Roma ne dovranno discutere anche con il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che dovrà varare quanto prima il nuovo piano regionale sui rifiuti e portarlo in consiglio, anche dopo la recente sollecitazione del Ministro Galletti.
Occorre però che Zingaretti e Raggi non sfuggano più al problema del Gassificatore di Malagrotta, che è il terzo degli impianti del Lazio, che occorre farlo entrare in funzione quanto prima, se non si vuole che l’alternativa alla chiusura del ciclo sia invece il portare i rifiuti in discarica o all’estero.
Non più tardi dell’altro ieri il Presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, l’on.le Alessandro Bratti, in visita a Malagrotta ha in qualche modo sdoganato il gassificatore ritenendolo necessario per una Regione che non riesce a chiudere il ciclo dei rifiuti.

Il gassificatore di Malagrotta è autorizzato da tempo per una capacità di trattamento pari a 180 mila tonnellate all’anno di Cdr/Css per due linee, è previsto dal vigente piano regionale sui rifiuti, dal Dpcm governativo del 10 agosto 2016 e dalla delibera regionale sul fabbisogno, la n. 199 del 2016.
Una delle due linee è già costruita ma non è ancora in esercizio perché in attesa di autorizzazione di una variante chiesta ormai da troppo tempo e il cui iter sarebbe già dovuto arrivare a conclusione.
Cosa aspetta Zingaretti a consentire l’entrata in funzione di una linea del gassificatore in tempi rapidi, in maniera da poter scongiurare a Roma il rischio di un’emergenza rifiuti permanente?


* Donato Robilotta, già consigliere regionale

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