Roma

Rocca Cencia: “Gualtieri mente: Tmb era fuori legge per la qualità dell'aria”

Il 4 aprile Gualtieri ha annunciato la chiusura del Tmb di Rocca Cencia. La chiusura è un “grande successo” come ha detto il sindaco o è dovuta ad altro?

L'impianto di Rocca Cencia sarebbe stato chiuso solo perché sono state registrate delle emissioni fuori controllo. “Di fatto l’impianto è diventato fuori legge per i responsabili dello stesso. Di qui l’esigenza di chiuderlo, altro che il Sindaco Zorro”.

Questa è l'accusa mossa dal consigliere Marco Di Stefano, capogruppo di Udc-FI in Assemblea Capitolina: “Il Sindaco di Roma - spiega il consigliere - viene in Aula Giulio Cesare e nella versione ‘Zorro’ a difesa dei più deboli annuncia la chiusura del Tmb di Rocca Cencia. Peccato che da notizie assunte sembrerebbe che la chiusura dell’impianto sia dovuta al pessimo risultato delle analisi di autocontrollo sulla qualità dei biofiltri; dopo i rewamping, i risultati sono stati nuovamente deludenti. Di qui l’esigenza di chiuderlo, altro che il Sindaco Zorro che va in aiuto dei cittadini della zona liberandoli dal Tmb”.

E in effetti anche il presidente del Municipio VI aveva detto che il Tmb era stato “temporaneamente chiuso, il che è la conferma di quanto da tempo sostengono cittadini e Comitati di Quartiere riguardo ai pericoli che quell'impianto genera”.

E anche il profilo Twitter “Lavoratori Ama” aveva scritto in un tweet che la mancanza della consueta fila di camion Ama davanti all'impianto la sera del 3 aprile non era dovuta “a miglioramenti organizzativi nella raccolta: è chiuso l'impianto per emissioni fuori controllo”.

Anche i consiglieri del M5s e della Civica Raggi sospettano qualcosa, visto che, dicono in una nota, la chiusura “è arrivata, parrebbe, in anticipo rispetto alla stessa tabella di marcia stabilita dalla maggioranza, nonostante un periodo non particolarmente roseo per la raccolta rifiuti a Roma e con le festività pasquali alle porte”.

La mancanza di alternative

Il Tmb di Rocca Cencia era adibito allo smaltimento di buona parte dei rifiuti indifferenziati della Capitale. Con la sua chiusura, per altro alla vigilia delle festività pasquali, potrebbe generare una situazione problematica per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, anche se Gualtieri ha escluso questa possibilità.

“Il dato di fatto importante da considerare - ha detto Di Stefano - è che ad oggi tutti gli impianti dell’Ama, escluso quello piccolo di Pomezia, non funzionano e sono chiusi. Questo vuol dire che in questo momento trasferire le 400 tonnellate di indifferenziato al giorno che venivano trattate a Rocca Cencia costerà ai cittadini romani circa due milioni in più al mese, che andranno nelle casse dei privati proprietari dei nuovi impianti contrattualizzati. Questa è l’Ama, e questa è la vergogna del ciclo dei rifiuti di questa città”.

Dello stesso avviso i consiglieri del Movimento 5 Stelle e della Lista Civica Raggi: “La chiusura del ci preoccupa molto, al di là della cerchia ristretta del Sindaco, nessuno ha chiaro in quali modi si intenda sopperire alla perdita di questo impianto. Il Sindaco si è limitato a fare cenno in maniera fumosa ad altre opzioni e di trasferimenti all'estero, ma con nessun dato concreto. Il problema è sempre quello: l'Assemblea Capitolina in questa consiliatura sembra essere stata privata del suo ruolo decisionale e ridotta a semplice uditorio. Chiediamo chiarezza e costi di questa operazione. Il rischio è che a farne le spese siano tutti i romani, che nel migliore dei casi già stanno patendo un servizio a singhiozzo".