Rogo di Pomezia, disastro EcoX: chiesto rinvio a giudizio per l'amministratore
di Valentina Renzopaoli
EcoX Pomezia, ad un anno e quattro mesi dal gigantesco rogo nel deposito di rifiuti alle porte di Roma, arriva la richiesta del pm Luigi Paoletti della procura di Velletri di rinvio a giudizio per l'amministratore unico dello stabilimento.
L'incendio, che divampò il 5 maggio 2017 sulla via Pontina vecchia al chilometro 33, mandò in fumo plastiche, carta e altri materiali riciclati: a causa della combustione nel cielo si levò una grande nube di fumo nero, visibile a diversi chilometri di distanza.
L’Osservatorio Nazionale Amianto denunciò la condizione di rischio, anche per la presenza di amianto, chiedendo che fossero assunte misure idonee a tutela della salute pubblica, che vennero puntualmente adottate dagli organismi preposti.
Il pubblico ministero ha ora notificato la richiesta di rinvio a giudizio a carico del signor B. A., amministratore unico e legale rappresentante della Eco Servizi per l'ambiente s.r.l. per ipotesi di reato che vanno dall'inquinamento ambientale al disastro colposo, fino all'omissione degli strumenti atti a prevenire disastri e per l'assenza del certificato di prevenzione incendi. L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 4 dicembre.
“Le tesi dell'Ona, avanzate con un dettagliato esposto subito dopo l'esplosione delle fiamme, hanno trovato, purtroppo riscontro tenendo conto delle imputazioni contestate”, ha spiegato l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto.
“L’Ona si costituirà parte civile nel procedimento penale promosso dalla Procura della Repubblica di Velletri a carico della persona e delle società che ha identificato e chiederà il risarcimento dei danni anche in relazione al pregiudizio concretamente sofferto anche dai cittadini, fermo restando che sarà il GUP a dover decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio e ferma in ogni caso la presunzione di innocenza quale pietra miliare dello stato di diritto”.
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