Roma
Rogo Malagrotta, “Bertolaso commissario straordinario”. La proposta della Lega

Dai primi dati dell'Arpa i valori dell'aria sono sotto i limiti previsti, ma per bisognerà aspettare altri giorni per maggiori dettagli
Incendio a Malagrotta, Guido Bertolaso commissario straordinario per l’emergenza rifiuti a Roma. La Lega di Roma propone che l’ex capo della Protezione Civile torni ad occuparsi dei rifiuti dopo le esperienze a Napoli.
Come si ricorderà, Bertolaso fu commissario straordinario in ben due occasioni e addirittura per due Governi diversi: nel biennio 2006-2007, sotto il governo Prodi II, e dal 2008 al 2010 come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Emergenza rifiuti in Campania per il governo Berlusconi IV. È proprio in quest’ultimo biennio – esattamente il 26 marzo 2009 - che viene collaudato il termovalorizzatore ad Acerra, che in seguito darà il contributo all’uscita dalle crisi dei rifiuti della città partenopea.
Incendio a Malagrotta, Lega: “Bertolaso commissario straordinario”
"Riteniamo che Guido Bertolaso potrebbe essere la persona giusta per una nomina a commissario per l’emergenza rifiuti: sarebbe in grado di risolvere il problema di Roma come fece a Napoli nel 2006 e nel 2008”, scrive la Lega di Roma, secondo cui quello successo a Malagrotta è “un disastro ambientale causato dall'incapacità del Pd, del sindaco Gualtieri e di Zingaretti, un artefice del nulla che ha ignorato questo settore per dieci anni e di fronte alle emergenze sparisce”. Per la Lega: “Gualtieri e Zingaretti si facciano da parte. Hanno ampiamente e ripetutamente dimostrato di non essere in grado di gestire la gravissima emergenza che attanaglia la città e mette a repentaglio la salute, il lavoro, l’economia familiare di tutti i cittadini”.
I dati dell’Arpa
Intanto dai primi dati dell’Arpa Lazio sulla qualità dell’aria, risulta che i valori delle diossine siano entro i valori di riferimento. “I valori del particolato (PM10 e PM2.5) misurati il 15 giugno nelle centraline dei comuni di Roma e Fiumicino non evidenziano un generale incremento delle concentrazioni rispetto ai giorni precedenti e non si rilevano superamenti del limite giornaliero del Pm10, pari a 50 µg/m3”. Secondo l’agenzia i cattivi odori percepiti subito dopo l’incendio sono dovuti ai composti chimici diversi sprigionati ma che, in base ai monitoraggi dell’Arpa, “relativi alla verifica dei limiti previsti dalla norma per la qualità dell’aria ambiente non consente di evidenziare fenomeni di inquinamento odorigeno”.
Anche i valori esaminati nella mattina del 17 giugno sono inferiori “al valore di riferimento individuato dall'Oms per l'ambiente urbano, mentre il valore del secondo campione, prelevato nel pomeriggio, è pari al valore di riferimento individuato come indicativo della presenza di una sorgente locale di emissione”. Probabilmente solo sabato 18 giugno, o forse nei prossimi giorni, si potranno avere maggiori informazioni, cioè quando saranno effettuate nuove analisi dall’Arpa.