Roma
Rogo Malagrotta, tornano i Comunisti in piazza: proteste contro Gualtieri
Aria di rivolta nelle periferie romane dove si dovrebbero realizzare i biodigestori e il termovalorizzatore. Sit-in della Rete Comunista contro il Campidoglio
“L'ora di una mobilitazione cittadina per opporci tutti insieme alla catastrofe ambientale e sanitaria che altrimenti vedrà la distruzione totale dei territori e delle periferie romane”.
Tornano i Comunisti e quelli veri e stavolta la piattaforma di rivendicazione è la gestione dei rifiuti di Roma, dopo il rogo di Malagrotta e il fuori servizio dell'impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti. E così tornano in piazza, stavolta a manifestare contro la Giunta Gualtieri.
Incendio a Malagrotta, protesta dei Comunisti contro la Giunta Gualtieri
Scrive la Rete dei Comunisti italiani: “Per una mobilitazione cittadina contro il cataclisma ambientale della capitale: dalla Valle Galeria a Rocca Cencia, sono invitati tutti gli abitanti della città, i movimenti e i comitati per la salvaguardia ambientale e sanitaria a partecipare. Sappiamo bene chi sono i responsabili di questa catastrofe, a partire dall'Unione Europea e dalle politiche di austerità che hanno visto tagli alla spesa pubblica tali da assecondare la privatizzazione della gestione dei rifiuti, da tutti i partiti politici che hanno fatto la loro passerella sotto elezioni solo per accaparrarsi qualche voto in più, raccontando false promesse, dai privati che hanno stuprato i nostri territori per il profitto, delegando poi a noi le spese per rimediare alle loro malefatte”.
E in piazza del Campidoglio chiederanno conto al sindaco degli impegni presi in campagna elettorale sui rifiuti: “Tutti complici nel massacro della salute e dell'ambiente e sempre pronti a costruire nuovi impianti come i termovalorizzatori e i biodigestori, come mette nero su bianco il programma del Pd targato Gualtieri. È il momento allora di una mobilitazione cittadina che ponga sul tavolo le dirette responsabilità di questa amministrazione, per opporci tutti insieme alla catastrofe ambientale e sanitaria che altrimenti vedrà la distruzione totale dei territori e delle periferie romane”.