Rom in Campidoglio, il congresso è un flop. Anche Casapound snobba l'evento
Aula deserta e forfeit di massa, assenti anche i militanti di estrema destra
di Massimiliano Martinelli
Rom e Sinti in Campidoglio, il congresso è un flop. Anche gli antagonisti di Casapound, pronti alla contestazione, snobbano l'evento.
Era attesi oltre 250 delegati provenienti da tutta Italia, ospiti d'eccezione e, anche, contestatori. E' invece rimasta a sorpresa deserta la Sala della Protomoteca, dove è andato in scena il primo congresso del Consiglio Nazionale Rom, Sinti e Caminati. Un evento inedito e a suo modo storico, che avrebbe dovuto richiamare personalità come il Vescovo di Roma Sud don Paolo lo Judice, Francesca Danese, ex Assessore al Sociale sotto il sindaco Marino, e Stefano Fassina. Solo l'esponente romano presente alla piccola kermesse, che ha presentato l'approvazione di un programma di “liberazione” dal fascismo. Una manifestazione all'insegna dell’autodeterminazione e dell'orgoglio “nomade”, con un pensiero speciale per le tre bambine rom morte nel rogo di Centocelle. Una giornata che doveva smuovere gli animi, ma che, molto probabilmente, finirà nel dimenticatoio. Perché a saltare all'occhio è anche il forfeit dei militanti di Casapound, che avevano annunciato una manifestazione di protesta contro “l'occupazione” del Campidoglio da parte della comunità rom. Un evento nato sotto le migliori intenzioni, ma naufragato troppo presto tra il silenzio delle vuote sedie dell'aula.